19.9.15

All'improvviso un semi-sconosciuto.

Fino all'estate 2014, il suo nome campeggiava su molti giornali che parlavano della Ligue 2: rivelazione, prodigio, bomber. Sono solo alcuni degli epiteti che erano usati nei suoi confronti. Poi un'avventura difficile al Wigan e il ritorno in Francia. Tuttavia, al Caen Andy Delort sta dimostrando che quegli elogi non erano proprio campati per aria.

Delort con la maglia del Tours, dove l'attaccante è esploso.

Nato a Sète, nel sud della Francia, Delort ha trascorso la sua infanzia calcistica nella sua città-natale, ove ha fatto la spola per 11 anni tra l'FC Sète 34 e il Pointe Courte AC Sète. Quando si unisce all'U-19 dell'Ajaccio, il suo nome comincia a circolare tra gli addetti ai lavori: chiude il 2008-09 con un record di 30 gol stagionali.
Tra una convocazione con la nazionale francese di beach soccer e la chiamata dell'U-20 transalpina, arriva anche un provino con il Borussia Dortmund. Delort viene provato con giocatori come Götze e Kagawa: il BVB gli offre un contratto da pro a 17 anni. Peccato che il ragazzo rifiuti per giocare con il Nimes, speranzoso di accumulare da subito minutaggio in Ligue 2.
L'esperienza successiva è con l'Ajaccio, definito dall'attaccante come «il club del mio cuore: è grazie a loro se sono diventato professionista». Ottiene una promozione e gioca persino qualche gara in Ligue 1, ma tutto sommato non incide. E anche il prestito al Metz nel 2012 non lascia grosse tracce. Così Delort decide di lasciare la Corsica e trasferirsi al Tours.
Nell'estate 2013, il trasferimento al TFC è la svolta della carriera. Delort diventa un punto di riferimento per club e tifosi, segnando 24 gol. Per poco non vince il premio di giocatore dell'anno, dato invece a Diafra Sakho. Tuttavia, tutti sanno che partirà: il Tours ha bisogno di soldi e spera nella cessione di Delort. I tifosi lo acclamano, ma l'affare si concretizza solo nell'ultimo giorno di mercato: il Wigan lo paga ben quattro milioni di euro.
Il suo arrivo al DW Stadium è stato molto atteso, perché le sue performance hanno fatto sperare i tifosi. Sembrava fosse arrivato qualcuno che avrebbe potuto ricondurre il Wigan in Premier League. Tanti applausi alla sua presentazione, ma l'avventura inglese è stata deludente: lo score totale racconta di 11 presenze e zero reti.
La realtà racconta che la stagione 2014-15 dei Latics è stata molto difficile: non è un caso se il Wigan, invece di tornare in Premier, ha concluso l'annata con la retrocessione in Ligue One. Quando poi Uwe Rösler ha lasciato il Wigan e al suo posto è subentrato Malky Mackay, il nuovo allenatore ha comunicato a Delort che per lui non c'era più spazio.
Così è arrivato l'addio dopo appena sei mesi. Prima in prestito a gennaio, quando Delort ha deciso di tornare immediatamente al Tours. Poi in estate, con l'attaccante che non aveva voglia di giocare nella terza serie inglese. A questo punto, meglio rimanere in Francia. Magari neanche in Ligue 2, bensì in Ligue 1.

Alcuni dei motivi per cui a Tours Delort è ancora oggi venerato come una divinità.

Come a Tours, la scelta del Caen è stata la migliore. Per due motivi. Primo: la squadra allenata da Patrice Garande viene da un finale di 2014-15 straordinario, dove ha raccolto molti punti e si è salvato in anticipo. Secondo: i rossoblu hanno perso diversi pezzi pregiati davanti (Sala, Lemar e Nangis giusto per fare qualche nome) e c'era bisogno di sostituti.
Del resto, Delort non si è fatto attendere. Alla prima giornata, sul campo dell'Olympique Marsiglia, il numero 9 del Caen ha segnato il gol-vittoria, lo stesso che ha poi causato le dimissioni di Marcelo Bielsa. Un gol che ha ricordato quanto di bello aveva fatto vedere a Tours appena un anno prima. E che ha dimostrato che Delort c'è ancora.
Come se non bastasse, l'attaccante si è ripetuto sul campo del Nizza, nonostante il Caen abbia perso in quell'occasione. E ora lo Stade-Marbelhe viaggia nei quartieri alti della Ligue 1, dopo aver trattenuto le guide spirituali del gruppo (Vercoutre, Féret, Raineau e Seube). Nove punti in cinque gare e il Caen è per ora a -1 da Reims e St. Etienne, terzi a quota dieci.
Arrivato per due milioni di euro, Delort ha firmato un quadriennale con il Caen. L'attaccante ha spiegato il perché della scelta: «Ho parlato con Gravelaine (d.g. del Caen, ndr) ad aprile: avevo dato la mia parola e sono qui. Il Wigan? Ho avuto poco tempo per adattarmi al calcio inglese. Quando poi ci sono riuscito, è cambiato l'allenatore e mi ha detto che non aveva bisogno di me. Ho avuto delle offerte dalla MLS, ma preferisco stare in Francia. Qui c'è un ottimo gruppo, mi prenderò delle rivincite».
Delort conserva una speranza per la fine della sua carriera: «Sono stato veramente fiero di vestire la maglia dell'AC Sète. Mi è dispiaciuto sapere del fallimento del club: è stato gestito malissimo. Spero che possa risalire ancora: non ho mai smesso di seguire il club della mia città e spero di finire la mia carriera lì. Per chiudere il cerchio». Delort è partito da semi-sconosciuto e forse è giusto finirla così. Non prima di aver stupito tutti in Ligue 1.

Andy Delort, 23 anni, rivelazione del Caen in quest'inizio di Ligue 1.

Nessun commento:

Posta un commento