22.11.15

Il profeta in esilio.

Dopo gli attentati di Parigi, la Francia è ripartita ieri con l'anticipo della Ligue 1 e le prime tre gare di Ligue 2. Tra queste, il Tours ha conquistato un'importante vittoria per 2-1 contro l'Evian: è solo la quarta vittoria in 15 giornate. Eppure, Alexy Bosetti - l'uomo che avrebbe dovuto dare spinta all'attacco del TFC - era ancora in panchina.


Non sarebbe dovuta andare così. E c'è ancora tempo per aggiustare una stagione finora storta, ma a Bosetti forse comincia a mancare l'aria di casa. Anche perché per lui Nizza non rappresenta solo il posto dov'è nato, ma quello dove la sua squadra del cuore gioca. E lui non ci ha solo giocato, ma l'ha tifata dalla curva e l'ha seguita in tutta la Francia.
Bosetti rappresenta infatti un caso più che raro nel calcio d'oggi. Nato a Nizza nel 1993, il ragazzo ha origini italiane: anzi, è il nipote della coppia formata dal pianista Henri Betti e dalla cantante d'opera Freda Betti. Ha giocato per un decennio al Cavigal Nice Sports, prima di firmare per l'OGC Nice nell'estate del 2009.
Nelle giovanili rossonere, Bosetti si è fatto notare: seconda o prima punta, ha permesso al suo club di vincere la prima Coppa Gambardella (la competizione delle giovanili) nel 2012. Con un bilancio di ben dieci reti nel 2011-12, il salto in prima squadra era inevitabile. L'esordio è arrivato con René Marsiglia qualche giorno dopo, in un match di Ligue 1 contro l'Olympique Lione.
L'anno successivo il tecnico Claude Puel l'ha inserito in prima squadra: la stagione d'esordio è stata senza gol in campionato, ma Bosetti ha comunque accumulato 30 presenze in tutte le competizioni. La prima rete in Ligue 1 con la maglia del cuore è arrivata il 22 settembre 2013: una gioia incontenibile quella per la marcatura contro il Valenciennes.
Il bilancio totale fino a quest'estate recita 87 presenze e 14 reti con il Nizza in tutte le competizioni, ma Bosetti si è tolto una bella soddisfazione anche in nazionale. Mai convocato con i grandi o in U-21, l'attaccante è invece stato parte di quella spedizione che vinse il Mondiale U-20 due anni fa in Turchia. Con lui Pogba, Digne, Zouma e Kondogbia.
Poco importa. Il suo sogno è sempre quello di diventare fondamentale per il suo Nizza. Lui, che molte partite le ha viste nella Brigade Sud, di cui porta un tatuaggio sul braccio, mentre sul cuore ha il simbolo del club. A Bosetti è sempre piaciuto dire che avrebbe vestito solo la maglia del Nizza nella sua carriera, ma quest'estate è successo qualcosa di diverso.
Il Nizza si è ritrovato in casa con diversi attaccanti a disposizione: Germain, Le Bihan, Benrahma, Constant, Pléa, Puel jr., Mendy e Honorat. Troppi per avere un po' di spazio. Sentitosi di troppo, Bosetti ha deciso di lasciare Nizza in prestito, destinazione Tours. Per il nuovo club anche la possibilità di riscattare il giocatore. L'attaccante non ha peli sulla lingua: «Preferisco giocare in Ligue 2 che far panchina».

Sembrava in crescita, eppure l'hanno spedito in prestito.

Le sue caratteristiche tecniche parlano di un attaccante che sfrutta gli spazi, che ha un discreto guizzo e che spera un giorno di poter vestire la 9 rossonera del Nizza, oggi sulle spalle di Hatem Ben Arfa, che sta giocando una stagione strepitosa. Il modello di Bosetti è quel Pippo Inzaghi che ha fatto bene con un altro rossonero, quello del Milan.
La sua vena da ultras si è vista anche nello scorso marzo, quando su Twitter ha annunciato che sarebbe andato a Milano per seguire l'Inter, l'altra squadra che occupa il suo cuore oltre al Nizza. Eppure lui è rimasto anche deluso dopo il prestito al Tours: sente che non solo il suo allenatore, ma tutti i tifosi l'abbiano già dimenticato.
L'esempio è arrivato qualche settimana fa: il Nizza ha chiuso il mercato estivo prelevando in prestito il difensore Ricardo Pereira dal Porto. Un ragazzo che ha persino esordito con la nazionale portoghese e che si è preso il suo amato 23. E lui non ha potuto fare a meno di twittare: «Partito immediatamente, subito dimenticato...».
Mi rendo conto di fare un accostamento un po' difficile (specie di questi tempi), ma è strano come un profeta così amato in patria - come Bosetti a Nizza - oggi debba faticosamente soffrire in quel di Tours. Per ora le cose non vanno bene: appena due gol in 12 partite giocate in stagione. E in Ligue 2 ha giocato solo due delle nove giornate.
Voluto da Marco Simone, oggi Bosetti sta faticando per mantenere un posto da titolare nel 4-3-1-2 del Tours. Con Miracoli (italiano all'estero), Malfleury, Kouakou e Tandia a contendergli il posto, la vita non sarà facile per al Vallée du Cher. Bosetti dovrà combattere, come chi è lontano da casa e deve farsi conoscere da chi non lo ama in maniera innata.

Alexy Bosetti, 22 anni, sta facendo fatica al Tours.

Nessun commento:

Posta un commento