25.8.16

ROAD TO JAPAN: Junya Ito

Buongiorno a tutti e benvenuti all'ottavo numero di "Road to Japan" in questo 2016, la rubrica che ci consente di scoprire i migliori talenti nella terra del Sol Levante. Oggi ci spostiamo nella prefettura di Chiba, non lontano da Tokyo, e precisamente a Kashiwa, dove i Reysol stanno disputando un'ottima stagione. Merito anche di Junya Ito, tuttofare esterno del club.

SCHEDA
Nome e cognome: Junya Ito (伊東純也)
Data di nascita: 9 marzo 1993 (età: 23 anni)
Altezza: 1.76 m
Ruolo: Terzino destro, esterno destro
Club: Kashiwa Reysol (2016-?)




STORIA
Classe '93 in Yokosuka (vicino Yokohama), Junya Ito tenta un provino per i Marinos, ma viene scartato. Così il ragazzo a 18 anni si iscrive alla Kanagawa University, scelta nonostante diverse offerte. La crescita di Ito prosegue in casa e la Kanto Division lo nomina MVP e nel best 11 della stagione 2013 (17 gol in 20 partite).
Dopo un'altra buona annata alla Kanagawa University, un paio di club in J. League lo notano e arrivano due offerte: Montedio Yamagata e Ventforet Kofu. Ito sceglie il club della prefettura di Yamanashi, dove il Ventforet va alla caccia dell'ennesima salvezza. Scelto come Designated Special Player nel 2014, viene ufficialmente acquistato nel 2015.
La sua prima stagione da pro comincia in una vittoria casalinga sui Nagoya Grampus: Yasuhiro Higuchi lo fa subentrare nel 3-4-2-1. Nonostante il Ventforet avesse a disposizione Adriano e Takuma Abe, Ito è stato usato da centravanti e da seconda punta. Poi il licenziamento di Higuchi a causa di una serie di risultati negativi cambia la collocazione tattica di Ito.
Per sua fortuna, Satoru Sakuma ha intenzione di sfruttare il passo di Ito e schierandolo come ala destra. Il 2015 si conclude con l'ennesima salvezza del Ventforet e il giocatore comincia a esser osservato. Nel gennaio 2016, il Kashiwa Reysol decide di prelevarlo da Kofu e renderlo un elemento a disposizione della formazione di Chiba.
Nonostante venisse registrato come attaccante anche a Kashiwa, il nuovo tecnico del Reysol ha un'idea diversa. Milton Mendes pensa che Ito possa giocare da terzino: è un azzardo, ma Fujita è andato al Sagan Tosu e c'è bisogno di linfa in quel ruolo.
Milton Mendes ha lasciato Chiba dopo tre gare, ma il nuovo tecnico Tomohiro Shimotaira ha deciso di continuare quest'esperimento. Ad agosto, il periodo di prova è ormai concluso: il tecnico ha alternato Ito tra il ruolo di terzino e quello di esterno di centrocampo. La sua crescita non si chiude qui, ma è sicuramente a buon punto.

CARATTERISTICHE TECNICHE
Se analizziamo il ragazzo dal punto di vista tattico, abbiamo di fronte a noi una macchina perfetta. Ito ha una grande conoscenza di diversi ruoli in campo: ha iniziato da seconda punta, usato in emergenza come riferimento avanzato. Poi ha cominciato ad arretrare il suo raggio d'azione: ala, esterno di centrocampo e infine terzino.
Dal punto di vista atletico, è infaticabile. Ovviamente deve migliorare tecnicamente, perché è ancora un po' grezzo al riguardo (ma a 23 anni tutto è migliorabile), e fisicamente, perché Ito sembra un po' esile per imporsi al di fuori della divertente J. League.

STATISTICHE 
2015 - Ventforet Kofu: 38 presenze, 4 reti
2016 - Kashiwa Reysol (in corso): 31 presenze, 5 reti

NAZIONALE
A tutt'oggi, la sua assenza nella squadra per Rio è inspiegabile. Teguramori ha deciso di fare altre scelte: nel 2016, Ito è rimasto fuori dalla lista di convocati per l'U-23 AFC Championship, il torneo di qualificazione in vista delle Olimpiadi di Rio.
Quell'esclusione è stata comprensibile: Ito non era materiale da selezione da seconda punta o esterno. Ben diverso il discorso per i recenti Giochi Olimpici: da terzino, il Giappone aveva bisogno di un esterno difensivo del genere, polivalente e veloce. Eppure Teguramori ha ignorato lui (e Sekine), nonostante il Kashiwa Reysol potesse lasciarlo andare.

LA SQUADRA PER LUI
Il ragazzo cresce e impara velocemente. La mossa migliore sarebbe quella di acquistarlo e lasciarlo almeno altri sei mesi a Chiba, magari portandolo in Europa nel giugno 2017. Sarebbe bello vederlo anche in Sud America, ma soprattutto in Olanda: l'Eredivisie sarebbe il passo più giusto per crescere ancora, specie per un esterno.

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