13.8.16

UNDER THE SPOLIGHT: Wu Lei

Buongiorno a tutti e benvenuti all'ottavo numero per il 2016 di "Under The Spotlight", la rubrica che ci consente di scoprire i talenti sparsi per il mondo. Oggi ci spostiamo in Cina, dove la Chinese Super League sta assumendo sempre maggior potere e importanza. Grandi acquisti stranieri, ma forse abbiamo anche il primo asso cinese, l'attaccante Wu Lei dello Shanghai SIPG.

SCHEDA
Nome e cognome: Wu Lei (武磊)
Data di nascita: 19 novembre 1991 (età: 24 anni)
Altezza: 1.74 m
Ruolo: Ala, seconda punta
Club: Shanghai SIPG (2006-?)



STORIA
Nato a Nanchino nel '91, Wu Lei è figlio di quello che oggi chiamiamo Shanghai SIPG, ma che in realtà per lungo tempo abbiamo conosciuto come Shanghai East Asia FC. La Cina solo negli ultimi anni si è interessata al calcio, ma a differenza del suo dirimpettaio Giappone, i club cambiano ancora oggi denominazione e proprietari (se non colori di maglia).
Lo Shanghai East Asia FC nasce per volere di Xu Genbao, che è stato importante per l'evoluzione tecnica del calcio cinese. Già giocatore della nazionale, ne è diventato ct per due anni, prima di allenare alcune squadre di prima divisione. Nel 2000, Xu Genbao fonda la Genbao Football Base, una struttura abnorme capace di ospitare alcune giovanili.
Di quella nidiata sono ancora in attività nello Shanghai SIPG diversi giocatori: tra di essi, c'è il protagonista di questa rubrica odierna. L'obiettivo di Xu Genbao è quello di creare una base giovanile per il calcio cinese, ma poi l'ambizione muta: il fine ultimo è la creazione di un club professionistico, che sarà appunto lo Shanghai East Asia FC.
Il club si lancia nella stagione 2006 della China League Two (terza divisione cinese) con ragazzi compresi tra i 14 e i 17 anni. Pare una follia, tanto che Wu Lei esordisce da professionista a 14 anni e 287 giorni. Invece, l'anno successivo arriva la promozione in League One. Tuttavia, il timore di un fallimento economico persisteva.
Tuttavia, il governo di Shanghai aiuta Xu e permette la sopravvivenza e lo sviluppo di questo progetto. Anzi, il proprietario scende in campo, diventando l'allenatore del club. Senza stranieri e ragazzi al massimo ventenni, lo Shanghai fa esperienza: nel 2012 la promozione in massima divisione, proprio quando altre difficoltà finanziarie stavano arrivando.
Quando il Guangzhou comincia a farsi conoscere grazie anche ai suoi acquisti milionari, a Shanghai si sceglie una strada diversa: Xu Ganbao rinomina il suo club "il Manchester United della Cina" per i suoi investimenti nei giovani. L'accordo del 2012 con lo Shanghai International Port Group (SIPG) trasforma il nome del club per sempre.
Non solo denominazione, perché il club ha cambiato anche politica: accanto a quel blocco di giovani sviluppati da Xu Ganbao, ci sono stranieri arrivati a peso d'oro - il trio Elkeson-Hulk-Conca dice qualcosa? - e allenatori con CV più lusinghieri, come l'ex nazionale Gao Hongbo (oggi ct della Cina) e Sven-Göran Eriksson, ricostruitosi una credibilità in Cina.
Voi direte: sì, ma in questa storia si parla tanto di calcio cinese e poco del giocatore. E invece serve, perché la vicenda sportiva di Wu Lei è perfetta per inquadrare la Cina del pallone nel bene e nel male. Se la strategia dello Shanghai SIPG è quello di scalzare il Guangzhou dal trono di Cina, a oggi Wu Lei è già il giocatore più forte del calcio cinese.
Il primato appartenuto a Zhang Linpeng - accostato qualche tempo fa al Chelsea e cresciuto proprio nel vivaio delle Red Eagles - sembra lontano. Alla prima apparizione in campo continentale, il club sta facendo benissimo e può giocarsi l'AFC Champions League. Il merito va proprio alla crescita costante di quest'ala con doti molto offensive.
Non è mai sceso sotto la doppia cifra di gol sin da quando aveva 19 anni e giocava in seconda divisione, ma quest'anno Wu Lei sta tracimando. Senza tornei internazionali e con la Cina ancora in corsa per il Mondiale grazie ai suoi gol (20 in 31 partite con lo Shanghai SIPG), non escluderei il premio di miglior giocatore asiatico. Specie se arrivasse la Champions League...

CARATTERISTICHE TECNICHE
Da sempre un buon attaccante, per Wu Lei è stato fondamentale l'incontro con un coach europeo di grande livello come Sven-Göran Eriksson, che l'ha migliorato anche nella fase di non-possesso. Un buon tiro dalla distanza, i giusti inserimenti e una corsa inesauribile lo rendono una risorsa per qualsiasi squadra che se ne volesse fregiare.

STATISTICHE
2006 - Shanghai SIPG**: sconosciute
2007 - Shanghai SIPG**: sconosciute
2008 - Shanghai SIPG*: 24 presenze, 4 reti
2009 - Shanghai SIPG*: 22 presenze, 6 reti
2010 - Shanghai SIPG*: 23 presenze, 10 reti
2011 - Shanghai SIPG*: 27 presenze, 12 reti
2012 - Shanghai SIPG*: 30 presenze, 17 reti
2013 - Shanghai SIPG: 27 presenze, 15 reti
2014 - Shanghai SIPG: 28 presenze, 12 reti
2015 - Shanghai SIPG: 30 presenze, 14 reti
2016 - Shanghai SIPG (in corso): 31 presenze, 20 reti
* = in China League One (seconda divisione cinese)
** = in China League Two (terza divisione cinese)

NAZIONALE
Impressionanti le sue cifre con le rappresentative giovanili: sette gol in otto partite con l'U-20, undici in nove gare con l'U-23. Con la Cina senior, sette marcature in 35 presenze. L'ultima - il 2-0 contro il Qatar a Xi'an - è stata la più importante, perché ha permesso alla Cina di qualificarsi per il rotto della cuffia sia per la Coppa d'Asia 2019 che per il prossimo round di qualificazioni a Russia 2018.

LA SQUADRA PER LUI
Sicuramente non si muoverà fino al termine del 2016, con lo Shanghai ancora impegnato a confermare il proprio posto in Champions League asiatica e magari a vincere questo torneo. Ma il dopo? Il mondo si è accorto di lui e le testimonianze non sono solo nelle statistiche (alla FIFA ha detto «Voglio essere nelle migliori condizioni per club e nazionale»).
Nel prossimo inverno, Wu Lei potrebbe essere il primo giocatore cinese ad avere una grande chance in Europa o in Sudamerica dopo tanto tempo. Vederlo confrontarsi a quei livelli - specie visto che è un prodotto del vivaio programmatico di Xu Ganbao - sarebbe un modo per saggiare se il sistema cinese ha qualche di produrre, oltre che comprare.

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