24.1.13

Thank you for fairy-telling.

Ci sono due favole possibili nel mondo del pallone. La prima ipotesi vede la presenza di una console, che - a volte - ti aiuta a sognare: prendi la tua squadra nel tuo gioco di calcio preferito, la alleni e la porti a vincere grandi traguardi. Anzi, in alcune simulazioni, ti diverti ancora di più quando compi un vero miracolo, trasformando il club in difficoltà nella matricola che tutti temono, magari vincendo campionati e coppe dopo tanti anni di gavetta. E poi, nella seconda, c'è il Bradford City: già, perché i ragazzi dello Yorkshire dell'Ovest saranno a Wembley il 24 febbraio prossimo per giocarsi la finale di Coppa di Lega inglese. Tutto ciò nonostante giochino nella quarta categoria inglese: ci vorrebbe un troll-face di proporizioni epiche per spiegare questo exploit a sceicchi o russi della palla rotonda.

David Wetherall, all'epoca 29enne, esulta: ha appena segnato
il gol che permise la permanenza del Bradford in Premier nel 2000.

Il nome del Bradford City dirà poco a molti in Italia. Per chi se lo ricordasse nei meandri della memoria, i "bantams" ebbero un paio di stagioni in Premier tra il 1999 ed il 2001: la prima si concluse con una salvezza all'ultima giornata, la seconda con la retrocessione anticipata. Purtroppo per loro, con la discesa nella serie cadetta arrivò anche il periodo di "amministrazione controllata", che ha luogo in Inghilterra quando la società ha numerosi debiti. Per il Bradford, tale eventualità si è verificata due volte, portando il club ad un triplo salto indietro in sei anni, senza possibilità di risalire dall'attuale nPower League Two, in cui la compagine si è piazzata al 18esimo posto nell'ultima annata. Così, quest'anno, si è ripartiti per sopravvivere: nella sua centesima stagione nel sistema del calcio inglese, il Bradford cerca di agguantare i play-off per il quarto posto utile alla promozione, mentre è già fuori da F.A. Cup e Football League Trophy. La League Cup non è certo "un modo per salvare la stagione", perchè quest'ultima vale già molto: i "bantams" hanno faticato nei primi turni, battendo Notts County, Watford e Burton Albion. Poi, il club ha fatto la prima impresa, eliminando il Wigan ai rigori. Ai quarti, si è dovuto affrontare l'Arsenal di Wenger: in un "Valley Parade" stracolmo, i ragazzi di Jenkinson si sono portati in vantaggio, rischiando addirittura di vincerla nei 90' regolamentari; poi, il pareggio di Vermaelen ha spinto la partita nuovamente ai rigori, dove il portiere Duke ed i legni hanno permesso il raggiungimento delle semifinali.
Si direbbe: ok, basta così. Ci sono state abbastanza sorprese. Ma il Bradford non era sazio, anche perché l'avversario era l'Aston Villa, che sta attraversando una stagione tremenda e rischia la retrocessione in Championship. Nonostante ciò, i pronostici sembravano chiari: i "villans" schiacceranno la cenerentola di turno. E invece, eccoci lì, pronti ad un'altra rivelazione: nella semifinale d'andata, il Bradford schiaccia la squadra di Birmingham per 3-1 ed è pronta a festeggiare, se tutto andrà come deve al "Villa Park". Martedì, il miracolo è giunto a conclusione: l'Aston Villa è passato in vantaggio nella gara di ritorno, ma James Hanson - centravanti dei "bantams" - è riuscito poi a pareggiare con un bel colpo di testa; l'assalto finale è servito solo al 2-1, ma non al passaggio del turno per Lambert e soci. Così, il Bradford è il primo club di quarta serie a conquistare la finale della League Cup dopo 51 anni: favola, semplicemente fantastico.

I giocatori del Bradford festeggiano la vittoria ai rigori contro l'Arsenal.

Personalmente, non è solo la favola ad impressionarmi: penso al fatto che io stesso ho fatto questa simulazione miliardi di volte in un famoso gioco della EA Sports, perché è bellissimo vedere una squadra che scala le gerarchie del calcio. Una volta, nell'edizione del 2010/2011, lo feci proprio con il Bradford: perciò, rivedere le mie esperienze alla console tramutate in realtà è un vero e proprio shock. E che dire di James Hanson, che qualche anno fa faceva il commesso in un supermercato di Bradford e che, invece, a febbraio forse guiderà l'attacco dei "bantams"? Tante sono le osservazioni che si potrebbero fare: una squadra che - con i suoi stipendi - costa "appena" 9000 euro riesce a raggiungere la finale di una competizione così importante. Ancora più pittoresco il presidente del club dello Yorkshire, Mark Lawn: "Avevo promesso che, in caso di finale a Wembley, li avrei portati a Las Vegas..". Insomma, i giocatori potranno godersi un meritato premio, che però non potrà mai superare la soddisfazione di questo traguardo. Oltretutto, bisogna anche essere cinici e lasciare le favole da parte per un attimo: il Bradford, in amministrazione controllata per tanto tempo, adesso può guardare al suo futuro in maniera serena, poiché un milione e mezzo di euro è già entrato nelle casse del club, permettendo di pagare gli stipendi di questa stagione e di impostare un avvenire sereno per l'ambiente.
Adesso la finale, che verrà giocata a fine febbraio: l'avversario sarà lo Swansea di Michael Laudrup, che sta facendo miracoli in questa stagione. Proprio come il Bradford. In ogni caso, sarà un successo, dato che ci sono 31mila biglietti da vendere per l'ultimo atto di questa splendida favola. L'Inghilterra, terra di "fairytales" straordinarie, ci regala un altro capitolo da leggere tutto d'un fiato; chissà che non finisca con i "bantams" vittoriosi e qualificati alla prossima Europa League..

James Hanson (primo a sinistra), 25 anni: è suo il gol che porta il Bradford a Wembley.

Nessun commento:

Posta un commento