2.1.13

J-LEAGUE RESUME 2012: 20 anni di sorprese.

E' il 2013, ma è tempo di guardare al 2012 trascorso nell'universo del calcio giapponese e, in particolare, del suo campionato. La 20esima stagione della J-League è stato un anno pieno di sorprese, a cominciare dai vincitori del campionato, i Sanfrecce di Hiroshima, che hanno trovato i giusti equilibri; oppure la retrocessione del Gamba Osaka e del Vissel Kobe, a sorpresa dirottati nella prossima J-League 2. La risalita immediata del Ventforet Kofu, insieme ai giovani dello Shonan Bellmare ed alla favola dell'Oita Trinita, nuovamente in J-League e con i conti a posto. La prima retrocessione dalla J2 del Machida Zelvia e la promozione del V-Varen Nagasaki. Un anno pieno di avvenimenti, aspettandone un altro ancora più emozionante e ricco di eventi.

Team dell'anno
Sanfrecce Hiroshima
Perso Mihailo Petrovic, l'uomo della retrocessione, della risalita e della qualificazione alla Champions League asiatica, il Sanfrecce è ripartito da una delle sue colonne negli anni '90, Hajime Moriyasu. Il tecnico, alla prima esperienza in assoluto, ha sconvolto il banco delle pretendenti alla J-League 2012: in un campionato già strano di suo, i viola di Hiroshima si sono ritrovati in un duello contro il Vegalta Sendai, vinto alle ultime curve. Un sistema di gioco perfetto (3-4-2-1), coronato da interpreti straordinari, ha permesso di conquistare il primo titolo della storia. E Hisato Sato ha tirato fuori una delle sue migliori stagioni in carriera.

Sagan Tosu
Il Sagan era uno dei dieci team che formarono in origine la J-League 2 nel 1999. Da allora, la squadra era sempre rimasta in quella categoria, fino alla promozione dell'anno scorso. Si pensava che quest'ultima fosse arrivata sopratutto grazie ai gol di Yohei Toyoda, ma la compagine di Tosu si è saputa ripetere e ha disputato un campionato fantastico: la quinta posizione finale nel suo primo anno in J1 è stata merito dell'allenatore coreano Yoon Jung-Hwan, che a Tosu ha concluso la sua carriera da giocatore ed è da sei anni in città. Dopo la promozione, ci si aspettava una salvezza tranquilla; invece, per poco non è arrivata la partecipazione alla Champions League..

Oita Trinita
Quando penso all'Oita, mi vengono sempre in mente i grandi talenti che questa squadra del sud ha saputo proporre: Kiyotake, Higashi, Nishikawa, Kanazaki e tanti altri provengono dal "Big Eye", il bellissimo stadio che ospita le partite di questa compagine. Nel 2008 vinsero la J-League Cup ed arrivarono quarti; purtroppo, nell'anno successivo retrocedettero ed ebbero numerosi problemi finanziari. Si pensava fosse la fine di una bellissima favola, la prima squadra del Kyushu a vincere un titolo nazionale; invece, dopo qualche stagione in J2, l'Oita ha vinto i play-off di quest'anno, tornando finalmente in J1. Non posso che esserne felice, anche perché il loro impianto è uno dei più belli al mondo.

I Sanfrecce Hiroshima alzano al cielo il primo titolo nella loro storia in J-League.

Flop dell'anno
Gamba Osaka
Che dire, è stato un terremoto. Nel 2011, la squadra di Osaka era arrivata terza; poi gli addii di vari senatori, ma sopratutto di Akira Nishino, colui che aveva conquistato a casa ben sette trofei in dieci stagioni da tecnico del Gamba, tra cui una Champions League asiatica ed il primo campionato. Le tre vittorie nell'intero girone d'andata sono state una condanna, nonostante una buona seconda parte di stagione. E così il Gamba saluta la J-League dopo 17 anni, sebbene sia stato nel 2012 il team più prolifico dell'intera lega (67 gol realizzati). Non è bastata la finale di Coppa dell'Imperatore a salvare questa stagione..

Vissel Kobe
Fece scalpore la sensazione d'inizio anno in quel di Kobe: sembrò, per la prima volta, che si sarebbe speso qualcosa anche per il calcio e non solo per il baseball, sport più prestigioso nel paese. Così sono arrivati Nozawa, Tashiro ed altri, per migliorare il nono posto ottenuto nel 2011. Invece, niente da fare: la squadra ha cominciato male fin dall'inizio. Delle volte è stata anche sfortunata (Vissel-F.C. Tokyo è il manifesto di questa condizione), ma il team non si è rialzato neanche con Nishino. E così la retrocessione è arrivata come un mannaia: vedremo chi rimarrà per tentare la risalita in J1.

Kyoto Sanga F.C.
Difficile crederlo, ma in J-League 2 l'anno prossimo giocherà anche il Kyoto Sanga: eppure non sembrava un'ipotesi possibile, visto la squadra densa di talento che si ritrovava quest'anno. Tuttavia, esso non è bastato a far risalire nella massima serie i ragazzi di Oki, colpevoli di troppe occasioni mancate. Il pareggio contro un Ventforet già campione all'ultima di campionato non gli ha permesso di agguantare la promozione diretta; ai play-off, poi, il Kyoto ha subito il Morishima-show ed il poker dell'attaccante dell'Oita gli ha chiuso le porte della risalita. Ci proverà l'anno prossimo: le squadre dell'area del Keihanshin saranno le favorite.

Non sono bastati i gol di Leandro, 27 anni, e Akihiro Sato, 26, a salvare il Gamba.

MVP
Hisato Sato
22 gol in campionato non sarebbero una novità, se non fosse che stavolta sono valsi un trofeo. Da sette anni è a Hiroshima, ha riportato la squadra in J-League dopo la retrocessione del 2007, insomma è un simbolo: si meritava questo riconoscimento e ha vinto la J1 dopo aver vinto il titolo di seconda categoria sempre con il Sanfrecce. Sono 29 le reti segnate in tutta la stagione, lo ha anche cercato la Dinamo Kiev, nonostante i suoi trent'anni d'età: insomma, una leggenda. Peccato per la poca fortuna con la maglia della nazionale.

Yohei Toyoda
Se Sato era una sicurezza, su Toyoda si aveva qualche dubbio: i suoi gol in J2 sono stati frutto di un'annata fortunosa oppure è veramente un fattore che cambia il gioco? Come disse il Quelo di Guzzanti, "la seconda che hai detto": dopo le 23 marcature nella seconda categoria, quest'anno ne sono arrivate altre 19. A questo punto, si attende per vedere se Zac penserà a lui: in fondo, a questo Giappone manca dannatamente un numero 9.

Davi
Il Ventforet Kofu era appena retrocesso dalla J1 ed aveva perso Havenaar, andato al Vitesse. Così, in quel di Kofu hanno visto Davi e hanno pensato che potesse andare bene come sostituto. Mai scelta fu più saggia: arrivato in prestito dai qatarioti dell'Umm-Salam, il brasiliano ha realizzato 32 gol, andando a segno in ben 25  dei 38 match giocati. Una macchina da guerra che non si è mai fermata e che adesso potrebbe portare la squadra di Kofu ancora più in alto.

Davi, 28 anni, ha realizzato 32 gol in 38 partite con il Ventforet Kofu.

Rivelazione
Yojiro Takahagi
Il numero 15 del Sanfrecce è sempre stato un giocatore dotato di talento, ma gli mancava quel "quid" per spiccare nella lega: ora l'ha trovato. Il suo 2012 è stato importante ed il trequartista ha contribuito pesantemente al primo titolo nella storia della squadra di Hiroshima: 17 assist in stagione! Inoltre, Takahagi segnò nello scontro diretto contro il Vegalta Sendai, i principali rivali al titolo. Insomma, se trova la continuità di cui ha bisogno, ne sentiremo parlare; tutto ciò nonostante abbia già 26 anni.

Toshihiro Aoyama
Ammetto che il suo rendimento non mi aveva stupito fino a quest'anno. Ma Aoyama si è superato: in questa stagione, oltre a segnare uno dei gol migliori della J-League 2012, si è presentato come perno di centrocampo nel modulo di Moriyasu. Lo ha fatto con una personalità tale da sembrarmi pronto come possibile ricambio di Endo in nazionale. Insomma, da provare. E anche al Mondiale per club ha fatto bene, aprendo le marcature contro l'Auckland City.

Wataru Endo
In J2, sopratutto ad inizio campionato, capitava spesso di trovare questo giocatore nel tabellino dei marcatori. Nonostante faccia il difensore centrale di professione, Endo ha ben guidato la retroguardia dello Shonan Bellmare, risultato fondamentale per la promozione dei verdi. Molto giovane (19 anni), Endo può disimpegnarsi anche da centrocampista difensivo e calcia persino i rigori: chissà che Zac non lo noti in futuro.

Yojiro Takahagi, 26 anni: è nel "Best 11" della J-League di quest'anno.

Il ritiro
Masashi "Gon" Nakayama
Peccato dire addio ad un giocatore che ha così tanto significato per il Giappone. Masashi Nakayama dice basta nel dicembre 2012, all'età di 45 anni, dopo aver giocato il suo ultimo match con la maglia dei Consadole Sapporo. Perlomeno, egli ha avuto la fortuna di concludere la sua carriera in una partita di J-League 1, dove ha speso la maggior parte del suo tempo giocato. "Gon", così come è stato soprannominato dai tifosi durante gli anni, ha segnato la bellezza di 258 gol in carriera tra nazionale e campionato; i tempi migliori sono stati al Jùbilo Iwata, la squadra della sua vita, con cui ha vinto nove titoli. Inoltre, Nakayama verrà ricordato come il primo giocatore giapponese a segnare in una fase finale dei Mondiali: insomma, una leggenda al livello di Kazu Miura. Ora dice addio a causa dei troppi infortuni, una delle cause per cui ha giocato poco negli ultimi anni (17 partite dal 2009): è stato bello, "Gon". Grazie di tutto.

Masashi Nakayama, 45 anni, chiude la sua carriera nel dicembre 2012.

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