28.4.13

Breitner, Jagermaister e promozione.

Tempo di verdetti in giro per l'Europa: da noi è ancora presto, ma in altre parti del continente c'è già chi può festeggiare. Prendete ad esempio l'Eintracht Braunschweig: il club torna in Bundesliga dopo ben 28 anni, grazie al gol segnato al 92' da Damir Vrancic sul campo dell'FC Ingolstadt. Grande gioia per i gialloblu e per gli 11mila tifosi presenti in trasferta, capaci di dominare questo campionato e che hanno mollato solo nel finale di fronte all'Hertha Berlino (anch'esso promosso). Una bella favola, che parte da lontano.

Un 26enne Paul Breitner con la maglia del Braunschweig nel 1977.

Campione nazionale nel lontano 1967, la compagine della Bassa Sassonia ha avuto la possibilità di avere in squadra uno dei più grandi interpreti calcistici che la Germania abbia mai prodotto: Paul Breitner. Il terzino giocò nella stagione 1977/1978 con la maglia dei "leoni" di Braunschweig, in una sorta di intervallo tra il Real Madrid ed il ritorno al Bayern Monaco. Inoltre, il club si è fregiato anche delle prestazioni (non esaltanti, a dir la verità) di un Pallone d'Oro come Igor Belanov. Infine, due curiosità da non scordare: l'Eintracht è uno degli 86 club fondatori della Federazione tedesca di calcio, creata a Lipsia nel 1900; in più, fu anche la prima squadra di calcio ad applicare lo sponsor sulle magliette, dotandosi della sponsorizzazione del liquore Jagermaister nel 1973. Insomma, la compagine di Braunschweig rappresenta un pezzo di storia tedesca.
Ciò nonostante, il club ha conosciuto una caduta libera dal 1985 in poi, anno della terza retrocessione dalla Bundesliga della sua storia. L'Eintracht, però, non riesce a risalire e scende ulteriormente di categoria nel 1987, realizzando per altro un curioso record: il Braunschweig retrocede nonostante abbia una differenza reti positiva (52 gol realizzati, 47 subiti). Dopo 10 anni di Regionalliga (l'allora terza divisione tedesca), il club attua la politica dell'"ascensore": risale brevemente in 2. Bundesliga nel 2002, per retrocedere subito. Altre due stagioni in terza divisione e poi nuovamente promozione nel 2005, salvo scendere nuovamente nel 2007. Alla crisi sul campo, si aggiunge quella finanziaria: con la nascita della 3. Liga (una nuova versione della terza serie nazionale), ci vogliono determinati criteri economici che il Braunschweig rischia di non rispettare; oltretutto, per qualificarsi alla nuova divisione, bisogna arrivare tra il terzo ed il decimo posto nella Regionalliga Nord del 2007/2008. L'Eintracht batte il Magdeburg solo per la differenza reti ed evita così la retrocessione in quarta divisione: un miracolo che apre la strada alla rinascita del club.
Nel maggio 2008, arriva la svolta: sulla panchina dei "leoni" gialloblu, si siede Torsten Lieberknecht. Ai più, anche in terra tedesca, sarà sconosciuto: è un ex giocatore, ritiratosi appena un anno prima, dopo aver speso gli ultimi quattro anni della sua carriera proprio con la maglia dell'Eintracht Braunschweig. Dopo avergli dato un posto da tecnico nelle sue giovanili, il club gli chiede di diventare l'allenatore della prima squadra: sarà proprio lui ad evitare la retrocessione dei "leoni" in quarta divisione. E non si accontenterà solo di quello, visto che - grazie a lui - il club comincia a migliorare e a tentare la scalata al calcio tedesco.

Dominic Kumbela, 29 anni, simbolo e goleador del Braunschweig.

Con l'arrivo anche del nuovo direttore sportivo, Marc Arnold, comincia la sinergia tra allenatore e dirigente che porta l'Eintracht in alto. I due avevano già giocato insieme, proprio con la maglia gialloblu dal 2003 al 2005, e si capiscono molto bene: così bene che il club comincia a farsi notare in tutto il panorama calcistico nazionale. Dopo un tredicesimo ed un quarto posto, l'Eintracht Braunschweig vince la 3. Liga 2010/2011, dominandola incontrastata: miglior attacco, miglior difesa, Kumbela capocannoniere, sette punti sulla seconda e ben venti (!) sulla terza. Un dominio così netto da far sperare in bene per la successiva stagione in 2. Bundesliga. Del resto, l'obiettivo è solo quello di non essere soggetti nuovamente all'"ascensore", ovvero al rischio di scendere nuovamente di categoria. Con gli stessi eroi della promozione - Kruppke, Petkovic, Dogan - raggiungere l'obiettivo stagione è possibile: infatti, il club ottiene un tranquillo ottavo posto, con la salvezza raggiunta con largo anticipo (tanto che la squadra colleziona 28 dei 45 punti finali nel girone d'andata). Qualche soddisfazione, come la vittoria sul campo dei futuri campioni del Greuther Furth, aggiunge orgoglio al lavoro di Lieberknecht, al quale viene rinnovato il contratto fino al 2015.
Anche quest'anno, il club è partito a razzo: una serie di 14 partite utili (dieci vittorie e quattro pareggi) ha portato ben 34 punti, prima della sconfitta sul campo dell'Energie Cottbus. Con 44 punti ottenuti nel solo girone d'andata, il Braunschweig doveva semplicemente passeggiare nel ritorno; ci sarebbe voluto un tornado per impedire la promozione agli uomini di Lieberknecht, che ha messo in piedi un vero miracolo e a cui vanno dati i giusti meriti. Non era facile mettere in difficoltà squadre come l'Hertha Berlino, il Colonia o il Kaiserslautern. Ad inizio stagione, la promozione era solo un sogno; venerdì è diventata realtà, grazie alla vittoria decisiva sul campo dell'Ingolstadt, evitando così anche il play-off tra la terza della seconda divisione e la sedicesima classificata della Bundesliga. Un plauso va anche a Dominic Kumbela: arrivato un po' per caso nel 2008, dopo esser stato licenziato dal suo precedente club, il congolese gioca appena sei mesi con l'Eintracht, segnando appena due gol. Poi, dopo il Paderborn ed il Rot-Weiss Ahlen, nel 2010 torna a Braunschweig, dove diventa decisivo: 19 reti per la promozione dalla 3. Liga, 10 nella stagione successiva ed altri 19 in quest'annata fantastica. Se poi si analizza il rendimento dell'attaccante, si nota come le sue marcature siano decisivi: 12 dei suoi gol stagionali hanno portato ben 19 punti all'Eintracht Braunschweig. Oltretutto, in gennaio ha rifiutato la chiamata della sua nazionale per la Coppa d'Africa, la Repubblica Democratica del Congo, al fine di concentrarsi sul club. Più decisivo di così...
Ed ora l'avventura della Bundesliga: certo, si può vincere ancora il campionato, visto che l'Hertha è ad un solo punto di distanza (seppur i berlinesi abbiano una gara in meno). Intanto, però, i "leoni" di Braunschweig si possono godere la meritata promozione con grande felicità: auguri a loro per la prossima avventura in Bundesliga, 28 anni dopo l'ultima.

Torsten Lieberknecht, 39 anni, portato in trionfo dai suoi giocatori: è Bundesliga!

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