4.9.13

Cento di questi milioni.

100 milioni di euro. A dirla così sembra facile, ma in realtà sono un'immensità: Gareth Bale è pronto a prendere un aereo per Madrid, che gli permetterà di vestire la "camiseta blanca" del Real. Un sogno voluto ed atteso lungo tutta un'estate, con Ancelotti che già si frega le mani per il trio potenzialmente devastante con Isco e Cristiano Ronaldo. Il Tottenham, invece, potrà consolarsi con la somma sopracitata, che ha già fatto il viaggio inverso: un buon modo per sostituire la mancanza del gallese.

Florentino Pérez, 66 anni, presidente Real e uomo dei grandi colpi.

A Gareth Bale va riconosciuta una cosa: in questi ultimi due-tre anni, è stato il giocatore che ha saputo migliorarsi di più sulla faccia del pianeta. Forse solo Radamel Falcao lo eguaglia per crescita e valore attuale. Tre anni, Bale conquistava il quarto posto con il Tottenham e si affacciava alla Champions League da terzino; grazie a Harry Redknapp prima e ad André Villas-Boas poi, è cresciuto tantissimo, cambiando almeno due volte il ruolo. Ora, è probabilmente il quarto giocatore più forte del pianeta (parere personale: Falcao > Bale) ed è nel club delle star mondiali.
Chi l'avrebbe mai detto che questo ragazzo, nato a Cardiff, avrebbe sfondato in tal modo? Forse qualcuno, ma non era facile che ciò accadesse realmente. Di giocatori che sembrano promettenti da giovani ne è pieno il mondo e non è detto che questi mantengano tali promosse. Bale era un semplice terzino di fascia, capace di esplodere a 18 anni con la maglia del Southampton, in Championship. Notato dal Tottenham, gli Spurs lo comprarono per la modica cifra di nove milioni di euro: a dirlo ora, sembra uno scherzo. Invece, Bale sembra addirittura pagato troppo per l'epoca: i primi anni a Londra non furono facili, senza la sicurezza del posto da titolare e con qualche infortunio di troppo a penalizzarlo. Poi, è arrivato l'incontro con Harry Redknapp, l'uomo che cambiato la sua carriera: quando Assou-Ekotto s'infortunia, il gallese rientra e riesce ad incidere sulle sorti del Tottenham. Per le sue prestazioni, diventa giocatore del mese nell'aprile 2010 ed è decisivo per la conquista della Champions. A quel punto, Redknapp ha un'altra intuizione: spostare il gallese più avanti, a centrocampo. Sarà il "game-changing" della sua carriera: Bale ha sempre detto di voler somigliare a Giggs e, con il nuovo ruolo, la somiglianza non è più realtà.
Sebbene Gareth si basi più sulla corsa, mentre il vecchio Giggs aveva la sua forza nel dribbling ubriacante, la forza di entrambi è abnorme. Nella nuova posizione, la differenza si nota subito: il Tottenham raggiunge i quarti di Champions anche grazie alle discese ubriacanti di Bale. Famosa la sera in cui gli Spurs batterono per 3-1 l'Inter al "White Hart Lane", quando i nerazzurri erano campioni d'Europa uscenti. Il duello Maicon-Bale era il clou di quella notte. Dopo la gara, Rafael van der Vaart, allora giocatore degli Spurs, commentò la prova di Bale così: «Tutti hanno paura di lui. Maicon è uno dei migliori difensori al mondo e (Gareth) l'ha distrutto».
Una crescita acuita ulteriormente da un altro passaggio di ruolo, concesso prima da Redknapp, ma definitivamente da Villas-Boas, che ha addirittura accantonato il 4-3-3 che lo rese famoso al Porto pur di dare spazio al gallese. Bale, così, si è trasformato in una seconda punta ficcante, capace di avere un rendimento straordinario nell'ultima stagione: i 26 gol dell'ultima annata lo hanno fatto eleggere MVP della Premier per la seconda volta dai suoi colleghi e l'attenzione del Real Madrid è stata solo la naturale conseguenza. Persino André Villas-Boas s'è dovuto arrendere alla fine: dopo un lungo tira e molla, il portoghese ha mollato il gallese, affermando come però «sia comportato scorrettamente nei confronti del suo club».

Carlo Ancelotti, 54 anni, e Zinedine Zidane, 41, quasi impazienti di avere Bale.

La domanda che ci si pone dopo questo trasferimento è semplice: lecito spendere tutti questi soldi per un giocatore? Ahimé, ragazzi, il calcio è uno sport composto da società private e sono loro a fare il gioco della domanda e dell'offerta. Sì, forse sono tanti soldi, però non sono soldi pubblici, non sono soldi che i club utilizzerebbero certo per fare beneficenza e perciò è forse inutile porsi tali interrogativi. Intanto, nella classifica dei 10 trasferimenti più costosi della storia, il Real occupa l'intero podio (con Bale, Cristiano Ronaldo e Zidane); se allunghiamo l'occhio fino al settimo posto, i "blancos" occupano almeno cinque posizioni di questa classifica (vanno aggiunti Kakà e Figo).
Insomma, fare questi ragionamenti con il club che ha badato meno a spese nell'intera storia del calcio è purtroppo inutile. Di certo, Perez non si sveglierà domani mattina con la voglia di aiutare i bambini del mondo perché gli va; non è questo il suo ruolo, né la sua voglia, altrimenti l'avrebbe fatto da tempo. Inoltre, mi sento di dire che - per la prima volta nella storia - il Real fa registrare parecchie cessioni e delle entrate da urlo: strano per un club che ha solitamente speso molto in uscito, ma sempre svenduto in entrata. Se ci pensate, l'affare Bale è stato finanziato dalle tante cessioni: 119 milioni guadagnati con le vendite di Albiol, Higuain, Callejon, Pedro Leon e Ozil, più il premio di valorizzazione ricevuto dal City nell'acquisto di Negredo del Siviglia. Se ci mettete anche la rinuncia ad ingaggi pesanti come quelli di Ricardo Carvalho, Essien e sopratutto Kakà, capite come il Real si potesse permettere una spesa del genere. Il bilancio in passivo di 43 milioni sembra quasi un traguardo prestigioso, visti anche gli arrivi (costosi) di Illarramendi ed Isco, due che faranno parlare di sé nei prossimi anni.
Intanto, il Real si prepara ad una stagione potenzialmente magica con una squadra che potrebbe dominare nei prossimi anni. Sembra che ci sia l'amalgama giusto per interrompere l'era del Barcellona: Ancelotti è l'uomo giusto per vincere di nuovo. Bale-Isco-Cristiano Ronaldo sembrano un trio difficilmente arrestabile; lo sa pure Ozil, che pur di non perdere i Mondiali se ne è andato all'Arsenal. Khedira e Modric formano una buona coppia, anche se credo che Illarramendi presto prenderà il posto al croato. In difesa c'è qualcosa da aggiustare: Pepe ed Arbeloa sono i titolari con Marcelo e Sergio Ramos, ma Carvajal e Varane potrebbe crescere ed entrare nello "starting-XI" di Ancelotti. Infine, due situazioni diverse, ma spinose. La prima riguarda la porta: nessuno ha un coppia come Casillas e Diego Lopez, ma chi giocherà? La seconda concerne, invece, il centravanti: Higuain è andato via, ora Benzema finalmente dimostrerà che è l'unico, indiscusso titolare? Vedremo. Insomma, il potenziale per il "triplete" c'è tutto. Ora la palla passa ad Ancelotti, che potrà contare anche sul gallese, l'asso che tutti volevano. C'è da sperargli che non gli capiti nulla: cento di questi giorni. Anzi, di questi milioni.

Gareth Bale, 24 anni, è il giocatore più pagato della storia.

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