9.9.13

La volta buona.

In principio, fu l'erede di Ronaldinho. Quando a Barcellona si sentì aria di cambiamento e l'asso brasiliano cambiò casacca, lui doveva essere colui che poteva sostituirlo. Intanto, però, sono passati diversi anni e l'atteso salto non è ancora arrivato. Tuttavia, questa stagione potrebbe essere quella buona: Giovani dos Santos sta finalmente volando ed il fantasista è decisivo per le sorti di quest'inizio di campionato del Villarreal, appena tornato in Liga dopo un anno di Liga Adelante. Fuoco di paglia o definitiva consacrazione?

Il giovane dos Santos alle prese con la maglia blaugrana: un amore mai sbocciato.

Prodotto del vivaio blaugrana, il messicano doveva essere l'ennesimo crack della "Masia", la casa dove risiedono i giovani talenti del Barcellona. Del resto, dos Santos - dal 2002 in Spagna - era molto amato da Frankie Rijkaard, il tecnico olandese che aveva riportato la Champions al "Camp Nou". Nel Barcellona stellare di allora, il giovane fantasista si era ricavato uno spazio: non è un caso se, al primo da professionista, il ragazzo era riuscito nell'impresa di giocare ben 37 partite, condite da quattro gol e sette assist. Se hai 19 anni e giochi nel Barcellona con quei numeri, il futuro è dalla tua.
Non fu così per dos Santos: non seguì né la strada gloriosa di Messi, né quella travagliata di Bojan. Anzi, il suo cammino con il Barcellona si interruppe bruscamente nell'estate del 2007:  sei i milioni sborsati dagli Spurs per portare via il messicano dalla Spagna, che potrebbero diventare undici in base al rendimento di dos Santos. Sembra un affare, ma in realtà si rivelerà un enorme illusione: il ragazzo non ripete quanto visto con la maglia blaugrana e con il Tottenham sembra più un peso che una risorsa. Forse la posizione di esterno destro lo penalizza, ma in ogni caso non convince: così, Londra diventa un ricordo lontano ed il ragazzo comincia a girare come una trottola in prestito tra diverse compagini.
La prima meta è l'Ipswich Town, che gioca in seconda divisione: il gap tra il livello medio ed il messicano è così grande che dos Santos mette a segno quattro gol in otto gare e la squadra di Jim Magilton può sfiorare i play-off. Tornato al "White Hart Lane", il messicano spera in una nuova chance, ma è deluso da Harry Redknapp, che non lo considera per il nuovo anno e non gli concede una tanto sperata "seconda possibilità". Così, dopo appena tre presenze in sei mesi, dos Santos prepara nuovamente i bagagli e si sposta in Turchia, dove lo attende il Galatasaray. Anche lì, però, non c'è verso di rendere la sua carriera in risalita: con il club di Istanbul gioca parecchio, ma non convince, tanto da non segnare nemmeno una rete.
Tornato per la terza volta a Londra, il tecnico Redknapp non fa che sottolineare come la carriera di dos Santos potrebbe esser diversa, se il ragazzo stesse lontano dalle distrazioni che la notte londinese offre. Un appello rimasto inascoltato, visto che il messicano spende l'ennesimo semestre in panca a Londra, prima che arrivi la terza partenza invernale: stavolta, è il Racing di Santander a richiederlo. Lì, finalmente, ritrova un po' di smalto, ritornando anche a segnare dopo due anni: 16 presenze con cinque gol certificano che quel ragazzo visto a Barcellona è ancora lì. Ha solamente bisogno di più serietà negli allenamenti ed una maggior fiducia da parte dell'ambiente. Fiducia che viene concessa a piccole dosi nel suo ultimo anno di Tottenham, quando gioca con maggior regolarità, sebbene 13 presenze non siano molte.
Così, dopo quattro anni, neanche Villas-Boas può (o vuole) evitare la partenza di dos Santos: un peccato, perché forse nel 4-4-2 messo dal portoghese, avrebbe potuto fare da vice-Bale. Invece, il messicano vuole andar via, anche perché il suo contratto scadrebbe nell'estate successiva. Sul ragazzo ci sono Inter, Siviglia ed Atletico Madrid, ma alla fine è il Maiorca a prenderlo per un milione di euro: il club delle Baleari retrocederà a fine anno, ma il messicano torna a buoni livelli (sei gol e sei assist stagionali).

dos Santos ha già 70 presenze con il Messico, nonostante sia un '89.

Tuttavia, si può dire che la carriera di dos Santos rimane un mistero. Certo, il ragazzo ha gironzolato per vari club e non ha convinto quasi da nessuna parte, se non nell'ultima stagione con il Maiorca. Però, il buon Giovani ha esordito nella nazionale del Messico nel 2007 e lo ha fatto da protagonista: al di là della crescita nel Barcellona, il suo curriculum parlava di una vittoria al Mondiale U-17. Per altro, non l'aveva vinto da sguattero, bensì da protagonista, grazie a tanti assist. Nonostante la scarsa forma nei club, la nazionale non ha mai rinunciato a lui: dos Santos ha disputato con la maglia de "La Tri" due Gold Cup (vinte), un Mondiale, un Olimpiade (con l'oro finale) ed una Confederations Cup. Mica male per un ragazzo classe '89, che può vantare - a 24 anni - già 70 presenze con il Messico.
Ora è arrivata una nuova sfida. Quest'estate, mentre il ragazzo era in vacanze post-CC, il Maiorca - conscio di vivere una crisi finanziaria difficile - ha colto la palla al balzo e ha accettato l'offerta del Villarreal, appena tornato in Liga dopo un anno di purgatorio. Sei i milioni di euro sborsati per andare nella Comunidad Valenciana: un'offerta accettata con entusiasmo da dos Santos, che non vedeva l'ora di misurarsi nuovamente con il massimo campionato spagnolo. Un'attesa ripagata, visto l'inizio del messicano: in tre giornate, dos Santos ha già realizzato due gol ed offerto due assist. Prestazioni che hanno permesso al Villarreal di tornare col botto in Liga: infatti, il "sottomarino giallo" è a punteggio pieno. Tre vittorie su tre, come Real Madrid, Barcellona ed Atletico Madrid.
Tutto questo è avvenuto per vari motivi. Innanzitutto, dos Santos sembra aver capito la lezione e si è adattato agli standard di allenamento che Redknapp chiedeva quando il messicano era al Tottenham. Secondo, la Liga è un campionato decisamente adatto allo stile di gioco veloce e rapido di dos Santos, che si trova a perfezione tra le maglie larghe delle difese iberiche. Terzo, il Villarreal cercava un profilo preciso: il sostituto di Giuseppe Rossi, lasciato andare alla Fiorentina a gennaio scorso. L'ha trovato in dos Santos, che non è più costretto a giocare da attaccante esterno, ma può finalmente stare più vicino alla porta, giocando da seconda punta. Cosa che non ha quasi mai potuto fare nei precedenti club e che, invece, fa regolarmente in nazionale, dove spesso giostra alle spalle del centravanti di turno. Ora, insomma, è la sua occasione: può finalmente dimostrare al mondo quanto vale. E quale momento migliore per farlo, se non nell'anno del Mondiale? Lui è pronto a giocare il suo secondo, sempre che il Messico - ora in difficoltà - ci arrivi. Starà anche a lui trascinarlo, sperando che sia la volta buona per vederlo crescere. Definitivamente.

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