19.6.14

Il maestro della provincia.

Ieri sera la Serie B ha chiuso i battenti, con il ritorno della finale play-off e la promozione del Cesena sul campo del Latina. Ma la stagione di cadetteria ha celebrato - se mai ce ne fosse bisogno - la figura di un mister che da anni fa bene in una piazza di provincia. Tipico della B, ma è una storia particolare che merita attenzione. La piazza è quella di Cittadella, piccolo comune nel padovano. L'uomo è Claudio Foscarini, un decennio alla guida del club veneto e ora indeciso sul restare o meno. Nonostante un'altra ottima stagione.

Andrea Pierobon, 44 anni, secondo portiere e guida della squadra veneta.

Una società giovane, nata nel 1973 per mano della famiglia Gabrielli, e che ha una storia in cadetteria di discreto successo nell'ultimo decennio. Diciamo che il Cittadella - per organizzazione, scoperte e militanza in categorie professionistiche - può essere accostato al caso del Chievo: una squadra che ogni anno lotta per la salvezza in Serie B, con nuovi giocatori e che cerca di monetizzare i giocatori che si affermano durante il campionato. Tanti anni trascorsi nella vecchia C2, poi l'arrivo del profeta Ezio Glerean ha cambiato tutto. Il tecnico di San Michele al Tagliamento è stato uno dei più caratteristici degli anni '90: giocava un 3-3-4 tutto offensivo e un calcio totale all'olandese, con un pressing alto. Questo modulo permette al Cittadella di vincere i play-off per due anni consecutivi, raggiungendo la cadetteria nel 2000. La prima tornata in B dura appena due anni, ma consente al club di fare esperienza.
Mentre Rolando Maran traghetta la squadra per tre anni in C, il protagonista della nostra storia si forma allenando le giovanili del Cittadella. Quando Maran e il club veneto si separano, è lui a prendere in mano le redini della prima squadra. Dopo molti anni, il destino del Cittadella si regge su due uomini. Uno lavora fuori dal campo e si vede di meno, l'altro fa l'allenatore ma anche lui non ama la visibilità. Uno è Stefano Marchetti, direttore generale e nel club da un decennio; l'altro è Claudio Foscarini, l'allenatore dal lontano 2005. Una longevità nel Cittadella quasi condivisa tra i due. Una coppia che ha valorizzato una marea di giocatori dalle parti del Tombolato: Cherubin, Rubin, Iori, Coralli, Gabbiadini, Baselli, Biraghi. Per non parlare degli attaccanti: Ardemagni, Meggiorini e Piovaccari hanno segnato almeno 18 gol stagionali sotto la guida di Foscarini. Anzi, il Pifferaio ha pure concluso il 2010-11 in B da capocannoniere.
Proprio Foscarini è il protagonista della nostra storia. Se date un'occhiata agli allenatori che c'erano quest'anno in tutte le categorie professionistiche, non troverete nessuno con la continuità di Foscarini. Se escludiamo il particolarissimo caso del Virtus Vecomp Verona (dove il presidente-allenatore Luigi Fresco è in carica dal 1982!), nessun tecnico è sulla stessa panchina da tanto tempo quanto Foscarini. Egli è stato anche il fautore del miracolo Alzano Virescit: il tecnico di quella squadra era proprio lui, con il miracolo che è durato appena una stagione, ma che ha lasciato un segno indelebile nel calcio di provincia. Poi l'incontro con il Cittadella: Foscarini è in carica dal 2005 e non ha mai sbagliato un colpo in questi anni. Nel 2008, dopo la finale play-off con la Cremonese, il tecnico ha riportato il Cittadella in Serie B. Da quel momento, le salvezze sono sempre state raggiunte, per altro evitando la pericolosa appendice dei play-out. In più, nel 2009-10, arriva il sesto posto in campionato che vale una possibilità ai play-off. Certo, il Cittadella esce subito nella semifinale con il Brescia, ma per un attimo al Tombolato hanno sentito com'è l'odore della Serie A.

Federico Piovaccari, 29 anni, capocannoniere in B con il Cittadella nel 2010-11.

Anche (e sopratutto) quest'anno tutto sembrava complicato: il Cittadella non è riuscito a uscire dal guado. Il club veneto ha venduto in estate Biraghi, Baselli, Cordaz, Vitofrancesco e Schiavon. Poi ha perso anche Di Roberto (diretto a Varese) a metà campionato ed è ripartito per l'ennesima volta da zero. Una mossa che non ha pagato nelle prime giornate: fino a metà campionato, il Cittadella ha stazionato stabilmente in zona retrocessione. Poi la svolta tra aprile e maggio: 16 punti in sette gare hanno cambiato la stagione della squadra di Foscarini, che è uscita dalla zona pericolante e ha pure evitato i play-out, costringendo allo scontro finale Novara e Varese. Un altro miracolo, in una stagione in cui il vicino e blasonato Padova scende mestamente in Serie C.
A questo traguardo hanno contribuito dei ragazzi giovani e altri giocatori che sembravano ormai scartati anche dalle grandi di B. L'esempio massimo è Claudio Coralli, che l'anno scorso era finito. Con l'Empoli, l'attaccante aveva giocato appena sei minuti nell'intero 2012-13. Eppure il Cittadella - che già lo aveva avuto alle sue dipendenze - ci ha creduto e l'attaccante ha ripagato la fiducia con nove reti, fondamentali per la salvezza dei veneti. Ha fatto bene anche Milan Djuric, arrivato al Parma, ma che poi ha fatto il giro di diverse società. Quando il Cittadella l'ha rilevato in prestito a gennaio, il bosniaco ha ripagato i padovani con quattro gol che sono serviti alla salvezza. E chissà ora quale sarà il suo futuro. Il suo dovere l'ha fatto anche Juan Surraco: potenzialmente è da Serie A, ma la tecnica dell'uruguayano non è accompagnata dalla stessa diligenza in campo. Va a folate. E tre gol - contro Palermo, Novara e Carpi - sono valsi cinque punti.
E che dire dietro? Massimiliano Busellato, classe '93 e cresciuto nelle giovanili del club, sarà il prossimo pezzo pregiato del mercato del Cittadella: quest'anno ha fatto una buona stagione e ci sono grossi margini di miglioramento. Così come si è rilanciato Nicola Rigoni, che tornerà al Chievo dopo il prestito al Cittadella. Dietro si è distinto il centrale e capitano Michele Pellizzer, ma sopratutto Raffaele Di Gennaro. Il portiere è arrivato in prestito dall'Inter, ma è escluso che rimanga un altro anno in Veneto: lo aspetta la Serie A. Anche perché quest'anno il ragazzo ha subito solo 47 gol in 39 gare e ha all'attivo un paio di rigori parati. Non poco per un classe '93, alla prima esperienza serie nel calcio professionistico.
Insomma, a Cittadella cambiano gli eroi e l'ordine degli addendi, ma il risultato finale no. L'importante è che ci sia qualcosa che segnali la continuità. E lo si vede anche in campo: nel club c'è ancora Andrea Pierobon. Portiere di riserva, continua a far bene alla veneranda età di 44 anni (!) ed è diventato il giocatore più vecchio ad aver giocato nella storia di A e B. L'estremo difensore ha pure parato un rigore a Pulzetti in Cittadella-Siena dello scorso aprile. Aveva debuttato proprio con il Cittadella nel 1987, quando i veneti erano ancora in Interregionale e nel Milan giocavano van Basten, Rikjaard e Gullit. A 36 anni, nel 2005, è tornato al Tombolato. Curiosamente, torna proprio mentre Foscarini viene nominato tecnico. Si pensa che Pierobon stia per smettere, invece... è sempre là. Come Foscarini, l'uomo del miracolo Cittadella, che ora rifletterà sul suo futuro: rimarrà o meno?

Claudio Foscarini, 55 anni, ha raggiunto l'ennesima salvezza con il Cittadella.

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