14.9.14

La relatività della vita.

La vita a volte va così veloce che tutto ti passa davanti in un attimo. Di solito succede quando stai per morire (così dicono: non ho conferma diretta), ma Munir El Haddadi starà provando questa sensazione. Il ragazzo del Barcellona sta conquistando tutto quello che un giovane potrebbe mai sognare: prima la Uefa Youth League con il Barcellona, poi l'esordio in squadra B. Quest'anno l'esordio (e gol) con la prima squadra, infine la prima presenza con la Spagna di Del Bosque.

El Haddadi nella scorsa Uefa Youth League, vinta proprio dal Barcellona.

Nato a San Lorenzo de Escorial, il giovane Munir a 16 anni fa parte del vivaio dell'Atlético Madrid. Nonostante ciò, lui fino ai 14 anni è un tifoso dichiarato del Real. E da lì a poco finirà per passare alle giovanili del Barcellona: un destino tutto strano quello del ragazzo, che però in blaugrana ha saputo farsi apprezzare. Prima il prestito dall'Atlético al Cajo Rajamahonda, dove segna la bellezza di 32 gol in 29 match. Questo non fa che aumentare l'attrazione dei maggiori club europei per Munir, che passa al Barcellona nell'estate del 2011.
Ci è voluto poco perché il giovane si facesse notare anche nelle giovanili del club catalano: all'esordio della Uefa Youth League segna una doppietta nella gara contro i pari-età dell'Ajax. Non si ferma più e alla fine ne mette a segno 11 in tutta la competizione. Prima Munir decide la semifinale contro lo Schalke 04 con un suo gol, poi in finale vince quasi da solo: due reti e un assist. E il gol del 3-0 fa capire il tipo di genio con il quale abbiamo (e avremo, probabilmente) a che fare: un tiro da 60 metri che coglie impreparato il portiere del Benfica U-19. Ok che si era già sul 2-0, però sono sempre i folli a tentare queste soluzioni.
Viste le premesse, Eusebio Sacristán - tecnico del Barcellona B - capisce che il ragazzo va testato a un livello più grande. Così El Haddadi comincia a comparire nelle distinte delle formazioni di Segunda División, dove il ragazzo esordisce il 2 marzo scorso in una trasferta a Maiorca. Il giorno dopo, il Barcellona blinda il suo futuro: contratto allungato fino al 2017 e clausola rescissoria di 12 milioni di euro, che diventeranno 35 una volta che il ragazzo esordirà in prima squadra. Un modo per allontanare le sirene di Juventus e Manchester City, due dei tanti club che avevano provato a metter le mani sul talento blaugrana.
Anche lo score al Mini Estadì è piuttosto impressionante: undici presenze, quattro gol e due assist. Mica male per l'ispano-marocchino, che attrae sempre più interesse dai piani alti. Sarà pure un classe '95, ma al nuovo tecnico Luis Enrique - coraggioso nel lanciare i giovani - non gliene importa granché. L'allenatore del Barcellona lo chiama in prima squadra e lo fa esordire contro l'Elche nella prima in Liga di quest'anno, per giunta dal 1'. A inizio ripresa, Munir bagna l'esordio nella massima divisione spagnola con il gol del 2-0 ed esce applaudito da tutto lo stadio.
Potrebbe già andare, ma la sua ascesa inarrestabile non è ancora finita. Dopo che Celades lo ha fatto esordire nell'Under 21 spagnola il 4 settembre, Vicente Del Bosque lo chiama nella nazionale maggiore per sostituire l'infortunato Diego Costa. Come se non bastasse, il ct della Roja lo fa anche esordire nel 5-1 contro la Macedonia. Tutto di fretta, tutto veloce per Munir El Haddadi: un po' come le sue progressioni palla al piede. Tuttavia, non sono mancate le critiche all'operazione di far esordire questo giovane talento così presto in nazionale.

Prima gara e primo gol nella Liga per El Haddadi contro l'Elche.

L'operazione ha ricordato quella fatta con Bojan Krkic. All'epoca, lo spagnolo di origine serba - anch'egli giocatore del Barcellona - era dato come nuovo fenomeno del calcio europeo, capace di oscurare persino Messi. Poi la sua carriera ha dato ben altri risultati, ma rimane comunque nella storia il suo esordio nella nazionale spagnola a 18 anni appena compiuti, sempre sotto la gestione Del Bosque, contro l'Armenia. Anche in quel caso, Krkic aveva due chance: giocare con la Spagna o con la Serbia, paese d'origine. L'attaccante scelse la Spagna perché vi era cresciuto. La motivazione è stata simile per El Haddadi. O quasi...
I retroscena dei media hanno raccontato una storia che fa capire come a volte correre troppo faccia male. Munir ha scelto la Spagna, ma è stata la motivazione a deludere qualche appassionato puro del calcio. Grazie all'origini del padre, Munir avrebbe potuto attendere il Marocco e diventare una nuova stella del calcio africano. Poi la Federazione marocchina non ha fatto in tempo a compilare le carte necessarie per convocare e per il ragazzo ha prevalso il fatto di essere nato e cresciuto in Catalogna. O forse no? Lo stesso El Haddadi ha fornito versione diverse tra le varie interviste rilasciate ai media, manifestando l'insicurezza tipica di chi è giovane e non sa gestire benissimo una situazione del genere.
Stando a quanto detto dal padre alla radio Onda Cero, il dubbio viene: «Mi aveva detto che non sapeva cosa fare, io gli avevo consigliato di andare col primo che lo chiamava. È stata la Spagna, se lo chiamava il Marocco sarebbe andato col Marocco». Addirittura si vocifera del fatto che il ragazzo abbia ricevuto un'offerta milionaria del Qatar perché giocasse con la loro nazionale: un piano per il Mondiale del 2022. Almeno questa l'abbiamo scampata. Intanto, El Haddadi è nel mirino dell'Arsenal, nel tentativo degli inglesi di riprovare il colpo Fabregas un'altra volta. E chissà che Munir non ci caschi: tanto per lui è tutta una questione di tempismo.

Munir El Haddadi, 19 anni, ha esordito con la Spagna di Del Bosque.

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