25.9.14

ROAD TO JAPAN: Yōsuke Kashiwagi

Buongiorno a tutti e benvenuti a un nuovo numero di "Road To Japan", la rubrica che vi consente di conoscere meglio i talenti che stanno emergendo sul panorama del calcio giapponese. Oggi parlerò di un ragazzo che è da anni sulla cresta dell'onda in J-League, ma che ha fatto tanta fatica in nazionale. Così tanta che ora non è nel giro della Nippon Daihyo. Tuttavia, sarebbe comunque un buon affare: sto parlando di Yōsuke Kashiwagi, centrocampista offensivo degli Urawa Red Diamonds.

SCHEDA
Nome e cognome: Yōsuke Kashiwagi (柏木 陽介)
Data di nascita: 15 dicembre 1987 (età: 26 anni)
Altezza: 1.75 m
Ruolo: Trequartista, centrocampista centrale
Club: Urawa Red Diamonds (2010-?)



STORIA
Nato a Kobe nel dicembre 1987, Kashiwagi cresce nella sua città natale, dove viene presto notato dagli scout della J-League. I Vissel Kobe, squadra della sua città, vorrebbero prenderlo, ma a bruciarli sul tempo ci sono gli osservatori del Sanfrecce di Hiroshima. Nato trequartista, con il tempo il giovane Yōsuke si converte al ruolo di volante. Il centrocampista passa tre anni nelle giovanili del club, prima di esordire nel giugno 2005 nella Nabisco Cup. La prima presenza in J-League arriva l'anno successivo, quando Kashiwagi entra a pieno giro nella rotazione della prima squadra (insieme a un certo Tomoaki Makino).
Da lì l'importanza del centrocampista nella squadra cresce: il tecnico Mihailo Petrović - cinque anni alla guida del club di Hiroshima - lo definisce un "diamante" della squadra. Quando il Sanfrecce retrocede in seconda divisione nel 2007, ci sono alcune squadre della Bundesliga che lo osservano e molti club di J-League che vorrebbero prenderlo. La risposta di Kashiwagi è negativa: lui, giovane ma deciso, ha scelto di rimanere a Hiroshima. Si prende il numero 10 e trascina il club alla vittoria della J-League 2 e alla riconquista della massima categoria nazionale.
Dopo un ottimo 2009 (40 presenze e 12 reti stagionali) e una strana disavventura (qualcuno ha pubblicato l'indirizzo e-mail e il numero del ragazzo), Kashiwagi sfrutta la scadenza del contratto e lascia Hiroshima. Il trequartista si unisce agli Urawa Red Diamonds di Saitama: i Sanfrecce non incassano nulla, perché il giocatore sta per svincolarsi. Viene pagato un piccolo premio di valorizzazione, corrispondente a 360mila euro. Volker Finke e Željko Petrović - i tecnici del club di Saitama nel biennio 2010-2011 - non mancano di valorizzarlo, ma il club non decolla. Anzi, rischia persino di retrocedere.
Va meglio nel gennaio 2012, quando alla guida degli Urawa arriva una faccia conosciuta: quel Mihailo Petrović che ha lanciato Kashiwagi a Hiroshima e che lo mette nuovamente al centro del progetto tecnico degli Reds di Saitama. Il resto è storia recente: il club ha centrato un terzo posto nel 2012 e un sesto l'anno passato. In questa stagione, gli Urawa sono in testa al campionato e Kashiwagi ha rappresentato una variabile imprescindibile per il club, come spesso nelle ultime stagioni (mai sotto le 39 presenze stagionali). Non è escluso che a Saitama non si torni a festeggiare: la vittoria della J-League manca dal 2006.

CARATTERISTICHE TECNICHE
Ormai è molto tempo che Kashiwagi gioca da professionista. Agli inizi, il suo ruolo principale è quello del centrocampista centrale a tutto campo: difende, attacca, crea occasioni. Con il passaggio al professionismo, i vari tecnici che si sono succeduti alla guida prima dei Sanfrecce Hiroshima, poi degli Urawa Red Diamonds hanno deciso di spostarlo qualche metro più avanti. Con il suo sinistro e la sua visione di gioco, Kashiwagi poteva essere più utile da trequartista che da centrocampista centrale.
E così è stato. Del resto, il suo mancino è letale da qualunque posizione. Spesso non è solo la tecnica di tiro a fregare i portieri, ma anche una visione del campo che permette a Kashiwagi di anticipare la conclusione prima che il portiere effettivamente se l'aspetti. Spesso tiratore di calci piazzati, quest'anno ha già 13 assist all'attivo. La visione di gioco ne fa uno dei centrocampisti più interessanti di tutto il Giappone.

STATISTICHE
2005 - Sanfrecce Hiroshima: 1 presenza, 0 reti
2006 - Sanfrecce Hiroshima: 19 presenze, 1 rete
2007 - Sanfrecce Hiroshima: 44 presenze, 6 reti
2008 - Sanfrecce Hiroshima*: 35 presenze, 4 reti
2009 - Sanfrecce Hiroshima: 40 presenze, 12 reti
2010 - Urawa Red Diamonds: 43 presenze, 4 reti
2011 - Urawa Red Diamonds: 39 presenze, 7 reti
2012 - Urawa Red Diamonds: 39 presenze, 7 reti
2013 - Urawa Red Diamonds: 43 presenze, 9 reti
2014 - Urawa Red Diamonds (in corso): 23 presenze, 2 reti
* = in J-League 2

NAZIONALE
La storia di Kashiwagi con il Giappone non può dirsi certo fortunata. Se c'è stata tutta la trafila con le giovanili (prima l'U-20, poi l'U-22), Kashiwagi non ha mai partecipato alle Olimpiadi a causa di un infortunio. E se si guarda il numero di presenze con la Nippon Daihyo, lo score è piuttosto basso: solo tre presenze. Già Ivica Osim chiama Kashiwagi per uno stage nel lontano 2007, mentre Takeshi Okada lo porta con sé nella trasferta in Yemen del gennaio 2010 per le qualificazioni alla Coppa d'Asia. Un anno dopo, sotto la reggenza di Zaccheroni, è arrivata la seconda presenza per il centrocampista degli Urawa Reds, proprio in Coppa d'Asia (poi vinta dal Giappone) contro l'Arabia Saudita. Da lì, una pausa di altri nove mesi e la grande occasione: manca Honda e nel 4-2-3-1 c'è spazio nel ruolo di trequartista. Kashiwagi gioca dal primo minuto nelle qualificazioni Mondiali contro la Corea del Nord, ma delude e non viene più chiamato in nazionale. Chissà che con Aguirre l'uomo degli Urawa Reds non abbia una nuova occasione.

LA SQUADRA PER LUI
Tecnicamente, Kashiwagi è un giocatore già pronto per l'Europa o anche per il Sud America. Anzi, c'è da stupirsi che un ragazzo dal profilo così interessante non sia mai passato per la mente di qualche direttore sportivo nel Vecchio Continente. Il prossimo inverno o la prossima estate potrebbe rappresentare la sua grande occasione: a 27 anni, è il momento giusto per partire. Specie se conquistasse l'ambito titolo della J-League con l'Urawa durante il 2014. A quel punto, per Yōsuke, non ci sarebbe più nessun impedimento. A meno che la strada da seguire non sia la stessa di Yasuhito Endo: un altro che l'Europa, nonostante la classe, l'ha sempre rifiutata.

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