24.11.14

L'uomo bicentenario.

200 volte. Come Baggio, Meazza, Altafini, Nordahl, Totti, Piola. Nel giorno della sua 400esima presenza nella massima serie italiana, Antonio Di Natale raggiunge quota 200 alla voce "gol in Serie A". Con il gol al Chievo Verona, oltretutto, sono 300 reti da professionista. Mica male per chi qualche anno fa sembrava destinato a incantare solo per qualche domenica, ma non a decidere le partite. La strada dallo stadio Sinigaglia del settembre 2002 al Friuli di ieri è stata lunga.


Di Natale è arrivato in Serie A a quasi 26 anni: un'esplosione tardiva. Tuttavia, alla prima gara nella massima serie - un Como-Empoli 0-2 - è lui a firmare una delle due reti che consentono ai toscani di agguantare il primo succcesso del campionato. Ricordo bene che all'epoca giocavo al Fantacalcio con i miei compagni delle medie. All'asta, puntai molto su quel ragazzo campano, che pochi conoscevano e confondevano con una festività. In realtà, Antonio Di Natale ha dimostrato di poter essere unico nel suo genere.
Dopo 55 gol e otto anni a Empoli, Totò si fa ammaliare da Luciano Spalletti. Proprio il tecnico di Certaldo ha fatto esordire il giovane Antonio nella Serie B 1996-97 con i toscani, quando la squadra ha conquistato la promozione in A per la prima volta. Così il viaggio del 2004 è verso Udine, dove Di Natale forma un bel tridente con Vincenzo Iaquinta e David Di Michele. Il risultato finale è la Champions League, ottenuta dopo i preliminari. Il numero 10 bianconero segna tanto, anche in Europa. Tuttavia, il suo ruolo rimane quello di seconda punta.
La svolta avviene nel 2009-2010: Fabio Quagliarella si è trasferito a Napoli per 18 milioni di euro e Pasquale Marino decide per un cambio. L'Udinese, apparentemente senza una vera prima punta, sposta il proprio capitano in quel ruolo. Il risultato sarà straordinario: già nel 2009-2010, Di Natale segna 29 gol ed è capocannoniere. Da quando gli è stato cambiata posizione in campo, il numero 10 dei friulani ha segnato 143 gol in 209 partite, disputate su tutte le competizioni nazionali ed europee. Numeri impressionanti, che non finiscono mai: nel 2014-15, siamo a 11 gol in 12 match.
Una carriera straordinaria, dedicata sopratutto a Empoli e Udinese. Se in Toscana è cresciuto e ha conosciuto il calcio professionistico, in Friuli Di Natale ha giocato in Champions League e nella vecchia Coppa Uefa, fino all'Europa League. Il risultato più vicino a un successo è stata la semifinale di Coppa Italia dell'anno scorso, quando l'Udinese ha rischiato di buttar fuori la più titolata Fiorentina (poi sconfitta dal Napoli). La semifinale della coppa nazionale è stata raggiunta anche nel 2004-05: in quel caso, è stata la Roma a escludere i friulani dalla competizione. Tuttavia, il terzo posto del 2011-12 è un po' come fosse stato uno scudetto. Giocare la Champions tre volte con l'Udinese (anche se per due stagioni solo nei preliminari) non è roba di poco conto.

Di Natale con l'Italia al Mondiale 2010: 42 presenze e 11 gol in azzurro.

L'unico cruccio nella carriera di Di Natale - più che quello di non vincere nulla - potrebbe esser stato quello di non aver reso in nazionale come ha fatto nel club. Se a Udine spesso l'hanno lasciato tranquillo di fare ciò che meglio sapeva fare, in azzurro le pressioni hanno pesato. Totò ha partecipato a due Europei (2008 e 2012) e un Mondiale (2010). Tre commissari tecnici diversi - Donadoni, Lippi e Prandelli - hanno puntato su di lui senza alcun riserbo: un segnale che il suo talento è facilmente distinguibile per chiunque. Tuttavia, al momento della verità, si è un po' sciolto. E forse all'Europeo di due anni fa, con Cassano e Balotelli lì davanti, non gli è stato dato il giusto spazio. Intanto, lui un gol alla Spagna campione d'Europa e del Mondo l'ha fatto...
L'Udinese di Stramaccioni non mi sembra una squadra da Europa, ma la salvezza è un obiettivo tranquillamente alla portata. Nel frattempo, per Totò ci sarà la possibilità di battere qualche altro record. Quelli della società friulana, intanto, se li è presi tutti. L'obiettivo dichiarato adesso è raggiungere e superare uno dei miti del calcio italiano, ovvero Roberto Baggio. Il Divin Codino è a quota 205 in A, mancano cinque reti per riprenderlo. Del resto, Di Natale non è mai andato sotto i venti stagionali da quando è diventato centravanti.
Molto dipenderà anche dal contratto. Attualmente il capitano dell'Udinese ha un accordo con i friulani fino al giugno prossimo, dopo di che... c'è incertezza. Di Natale ha detto: «Ci penso, ho qualche mese per ragionare. Con la famiglia Pozzo non c'è nessun problema...». E pensare che a luglio scorso Lippi l'ha cercato per chiedergli se Di Natale volesse raggiungerlo in Cina. Il Guangzhou Evergrande - già italiano con Diamanti e Gilardino - avrebbe potuto beneficiare di un talento. Invece, il capitano bianconero è rimasto. Chissà che la sua favola non continui fino al giugno 2016. Magari per raggiungere non solo Baggio, ma anche qualcun'altro. Intanto, l'uomo bicentenario si gode la sua festa: a 37 anni, non è ancora finita.

Antonio Di Natale, 37 anni, 200 gol in A raggiunti con l'Udinese.

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