28.3.15

Il cervello di Lugo.

A Lugo era nato Giuseppe Rossini, padre del famoso compositore Gioachino. Quest'ultimo trascorse una parte della sua infanzia nella piccola città in provincia di Ravenna. Da lì, Rossini poi divenne uno dei più grandi autori dell'opera italiana. Come una sua composizione, le giocate di Mirko Valdifiori stanno entusiasmando sul "palco" della Serie A, in una prima assoluta senza precedenti.

Valdifiori è alla settima stagione con la maglia dell'Empoli.

Classe '86, Valdifiori cresce con le giovanili del Cesena ed esordisce in B con i romagnoli. Tuttavia, i bianconeri non hanno sufficiente fiducia in lui e così il centrocampista passa in Lega Pro. Prima gioca nel Pavia, poi nel Legnano. A 22 anni, senza aver ancora segnato nei pro, la sua carriera sembra incamminata verso i sentieri meno battuti del calcio italiano. Invece, la svolta arriva quando l'Empoli del presidente Corsi decide di puntare su di lui: l'acquisto avviene per 500 mila euro e i toscani cominciano a dar spazio a Valdifiori.
Il club toscano è appena retrocesso dalla Serie A, ma il centrocampista ne diventa uno dei punti di riferimento. Nel passaggio da trequartista a regista, Valdifiori scopre finalmente quanto vale. Durante gli ultimi anni ha vestito anche la fascia da capitano dei toscani e c'è stato sempre, dalla quasi-retrocessione in Lega Pro alla promozione mancata del 2013, fino a quella meritata della passata stagione. E il presente ha portato molte soddisfazioni a Empoli, nonché 236 presenze con la maglia del club toscano.
L'incontro con Maurizio Sarri ha aiutato la maturazione di Valdifiori, passato dall'essere un prodigio della B a un giocatore appetibile persino per la nazionale italiana. Lo stesso tecnico dell'Empoli ha tessuto le lodi del suo giocatore: «La sua qualità più importante è la velocità di idee, gioca sempre a uno e due tocchi, riesce a verticalizzare e sono qualità che lo rendono un centrocampista di livello. Già in B era a questi livelli».
Secondo i dati Squawka, nella graduatoria sulla media-passaggi, Valdifiori è quello che ne fa di più in questa Serie A 2014-15 (73,42). Meglio addirittura di Andrea Pirlo, suo modello conclamato (insieme a Veron) e dal quale ormai non è più così distante. E tra le cinque leghe migliori d'Europa è dodicesimo, ma questo risultato va contestualizzato. Se guardate la graduatoria continentale, tra gli undici giocatori che lo precedono ben otto sono del Bayern o del Paris Saint-Germain. Se li togliamo, davanti gli rimangono solo Yaya Touré del City, Fabregas del Chelsea e Granit Xhaka del Gladbach.
Ora il futuro è tutto da scrivere. Certo, l'interesse dei grandi club sul numero 6 dell'Empoli si fa sempre più insistente. E il Napoli sembra aver già un accordo in mano per avere Valdifiori dalla prossima stagione. In effetti, che rimanga Benitez o meno, i partenopei hanno dannatamente bisogno di un giocatore così. Anche perché la crescita di Jorginho non è stata continua.


La chiamata in nazionale di Valdifiori è perciò meritata. Il regista è il quarto giocatore dell'Empoli a esser convocato in nazionale: finora c'erano riusciti solo Di Natale, Maccarone e Rugani. Quest'ultimo è stato selezionato già altre volte, ma deve ancora esordire. E si spera che altrettanto possa capitare a Valdifiori, scelto da Conte perché l'Italia manca di un vero regista senza Andrea Pirlo. Anzi, la scelta del centrocampista empolese è la migliore. Non è un giovane: nonostante a 28 anni abbia poche partite di A alle spalle e nessuna dal punto di vista internazionale, Valdifiori rimane un uomo mentalmente pronto a queste sfide.
Inoltre, il suo apporto futuro per l'Italia richiama alla mente un altro giocatore poco pubblicizzato, ma utilissimo in una certa era del calcio italiano. Il paragone con Cristiano Zanetti è immediato: certo, Valdifiori ha una maggiore capacità di vedere il gioco in campo, però anche Zanetti era poco pubblicizzato. Eppure ha vinto uno scudetto da 12° uomo con la Roma, ha giocato un Mondiale in mediana accanto a Tommasi e per un triennio è stato un giocatore utilissimo alla causa della nazionale di Trapattoni. Valdifiori può fare lo stesso: un classe '86 non è un giocatore migliorabile, ma può esser subito utile per Conte, almeno fino ai Mondiali di Russia.
Intanto Valdifiori non si è nascosto nella sua prima conferenza stampa da giocatore della nazionale italiana: «Cercare sempre lo straniero quando in Italia possono esserci dei giovani non è giusto. Se uno ci crede, i ragazzi possono crescere a livello nazionale». Idee chiare per chi non si aspettava di finire a Coverciano. Il cervello di Lugo potrebbe diventare quello della nazionale italiana. Favola più bella di così difficilmente potrà esser narrata. Forse neanche dal grande Rossini, che pure nella piccola città emiliana ci ha lasciato le origini.

Mirko Valdifiori, 28 anni, alla prima chiamata con l'Italia.

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