5.5.15

Il vecchio cecchino.

Nell'ultimo week-end i campionati della Football League hanno chiuso i battenti: ora spazio all'appendice dei play-off. Nonostante le sorprendenti promozioni di Bournemouth (in Premier League) e Milton Keynes Dons (in Championship), un ragazzo di 39 anni si è distinto sui "campetti" della League Two. Si chiama Jamie Cureton e molti di voi staranno sentendo il suo nome per la prima volta.

Un giovanissimo Cureton con il Norwich in Premier League.

Sabato, il Dagenham & Redbridge ha chiuso il suo campionato con una sconfitta sul campo dell'Exeter City. Il 2-1 finale dice poco sulla stagione dei Daggers, che si sono salvati con diverse giornate d'anticipo. L'ultima gara di questo 2014-15 è stata una sconfitta netta, ma al 91' Cureton ha messo dentro il gol numero 20 della sua annata (una rete da illustre ex, per altro). E il ragazzo si prepara a compiere quarant'anni il 28 agosto prossimo.
Di giocatori longevi il calcio inglese ne produce parecchi. Basti pensare a Kevin Phillips, che si è ritirato solo l'anno scorso (dopo la promozione con il Leicester) e in carriera ne ha fatte di cose discrete (tra cui segnare 282 gol da professionista). Cresciuto nel vivaio del Norwich, Cureton ha giocato le uniche partite della sua carriera in Premier League proprio con i Canaries. Dopo la retrocessione, non è più tornato a quei livelli: «Pensavo saremmo risaliti subito: segnavo per divertimento. Ma non è andata così».
Nel 1996, Cureton viene ceduto al Bristol Rovers, tornando nella città in cui è nato. In terza serie segna tanti gol: saranno 79 in 192 partite, ma i Rovers non riescono a salire in First Division. Quindi Cureton lascia Bristol e si trasferisce al Reading nel 2000, dove incontra un manager di nome Alan Pardew. È sempre nella stessa categoria, ma alla fine ottiene ciò che vuole: la promozione arriva in casa del Brentford, dove Cureton segna il gol decisivo. I tifosi dei Royals gli dedicano persino una stella nella costellazione di Perseo.
Quando però si arriva in seconda divisione, Cureton fa fatica: non ha lo stesso rendimento devastante che ha avuto nel decennio precedente. Così, l'attaccante decide di fare quello che ancora oggi definisce «un grande sbaglio»: l'esperienza in Corea. Nel 2003, Cureton firma per il Busan IPark (all'epoca I'Cons) della K-League. Non si trova bene, segna poco, l'Inghilterra è lontana. Meglio tornare a casa.
Prima il QPR, poi lo Swindon Town e quindi il Colchester, dove finalmente ritrova una discreta forma. Il Norwich lo riprende nel 2007, ma solo la prima stagione del suo ritorno è positiva. Quando chiude il prestito con lo Shrewsbury Town nel 2010 a secco e i Canaries lo rilasciano al termine del contratto, la sua carriera sembra finita. A 35 anni sarebbe anche normale.
Cureton, però, non demorde: trova di nuovo la strada del gol all'Exeter City, dove spenderà due anni e mezzo con i Grecians. Due stagioni da 20 gol ciascuna (una in League One, l'altra in League Two) lo rendono nuovamente appetibile. Nel 2013-14, le 11 marcature con il Cheltenham Town hanno dimostrato che l'attaccante ha ancora voglia di giocare.
Alla fine, è arrivata la firma con il Dagenham & Redbridge per questa stagione. Nel 2014-15, Cureton è stato il giocatore di movimento più vecchio a giocare nelle quattro divisioni del calcio professionistico inglese. Nonostante l'età avanzata, Cureton ha segnato 20 gol (19 in League Two, uno in League Cup) ed è stato nominato giocatore dell'anno dai tifosi dei Daggers. È arrivato secondo nella classifica cannonieri, a solo due reti da Matt Tubbs.


Cureton non è un attaccante dal dribbling fulminante o dall'atletismo straordinario. È uno che ha lavorato duro per affinare il suo tiro (negli ultimi 20 metri è letale) e che ha un senso del gol fuori dal comune in Inghilterra. La sua capacità di trovare la posizione in area è da invidiare. Nonostante i 279 gol da professionista, è stato inserito solo una volta nel PFA Team of the Year (nel 2012-13 con la maglia dell'Exeter). A vederlo fare una stagione da venti reti a 39 anni, viene da chiedersi perché uno così non abbia avuto una chance seria in Premier League.
In realtà, una possibilità c'è stata. Quando è un giovane prodotto del vivaio del Norwich e un centravanti dell'Under 18 inglese, Sir Alex Ferguson pensa a Cureton per rinforzare il Manchester United. Il manager scozzese si presenta a casa Cureton per proporre l'ingaggio, ma la risposta del ragazzo spiazza tutti. Il giovane Jamie - nonostante sia un fan dello United - risponde: «Grazie, ma preferisco di no». Forse per lealtà al Norwich, chissà.
Lo stesso Cureton ha spiegato qualche tempo dopo il rifiuto di quell'offerta: «Sono stato a Old Trafford diverse volte. David Beckham è vecchio solo qualche mese più di me. Alla classe del '92 (i vari Giggs, Butt, Beckham che poi hanno giocato nello United, ndr) mancava solo un centravanti prolifico, ciò quello che ero io all'epoca. Qualcuno si chiederà come sarebbe potuta essere la mia carriera. Ma non puoi sbatterci troppo la testa. Mi sono divertito durante la mia carriera e amo ancora giocare a calcio».
E ora? Il futuro dovrebbe essere ancora al Dagenham & Redbridge. Quest'anno i Daggers erano più vicini alla zona play-off che a quella retrocessione, nonostante il budget del club sia di gran lunga inferiore rispetto a quello di realtà più appetibili. L'accordo per un altro anno a Victoria Road è quasi fatto, come confermato dal manager Wayne Burrett: «Siamo vicini a un accordo. Penso che sarà qui anche il prossimo anno e siamo molto contenti di questo». Del resto, è difficile rinunciare a un cecchino del genere.

Jamie Cureton, 39 anni, bomber del Dagenham & Redbridge.

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