2.5.15

Incroyable.

La stagione volge al termine e anche la Ligue 2 è agli sgoccioli. Tra le 20 squadre della lega transalpina, la più osservata forse era il Clermont. Questo perché il tecnico del CF63 è Corinne Diacre, ex giocatrice della Francia. Una donna al comando. All'inizio tanti dubbi, ma ora il club può festeggiare la salvezza con tre giornate d'anticipo.

La Diacre ha giocato 121 partite con la nazionale francese femminile.

Non che fosse la prima volta di una donna al comando di un club professionistico nel mondo. In Italia, Carolina Morace ha guidato per poche giornate la Viterbese nel 1999, quando il club era nelle mani di Luciano Gaucci. Ma la Diacre è diventata la prima a vivere quest'avventura in Francia. Per altro, non è certo una sprovveduta: ben 19 gli anni spesi con la maglia del Soyaux, mentre per un decennio è stata la colonna della difesa francese.
Classe '74, la Diacre ha giocato tre Europei e un Mondiale con la sua nazionale. Un infortunio al legamento crociato l'ha fatta smettere a 33 anni, ma lei è passata dal campo alla panchina: la Diacre diventa assistente con la Francia e guida il Soyaux per sei stagioni. Quando dice addio alla squadra che è stata sua per vent'anni, non si nasconde: «Cerco nuove sfide». Passa poco tempo prima che le si presenti l'occasione giusta.
Il Clermont ha concluso al 14° posto la stagione 2013-14. Quando il tecnico Brouaird lascia il club, il presidente Claude Michy non pensa di assumere una donna: «Poi Sonia Souid - un agente di calcio a Clermont - mi ha proposto l'idea. E l'ho trovata interessante». Michy punta su Helena Costa, allenatrice di squadre femminili ad alto livello: il 7 maggio 2014 c'è l'annuncio dell'ingaggio. Ha cominciato a vent'anni e da lì non si è più fermata. Si alzano molti applausi, ma la Costa lascia Clermont prima dell'inizio della stagione.
Le colpe? Secondo la portoghese, il direttore sportivo avrebbe fatto determinati acquisti senza il suo consenso. Una decisione improvvisa, ma sapete il proverbio: «Chiusa una porta, si apre un portone». E così la Diacre diventa l'allenatrice del Clermont. Al suo primo match - il 4 agosto, il giorno del suo 40° compleanno - il tecnico del Brest, Alex Dupont, le porta un mazzo di fiori. Molti lo vedono come un segno di maschilismo, ma la Diacre ammette serenamente: «A me è sembrato solo un regalo di compleanno come altri».
Le titubanze sono state tante, ma i giocatori si sono abituati presto. I risultati, invece, sembravano trasparire qualche difficoltà. Allo Stade Gabriel Montpied c'era la paura di tornare in terza categoria, dopo un inizio da 11 punti in 12 gare. Fino a dicembre, il CF63 è stato in zona retrocessione. Poi quattro vittorie primaverili hanno allontanato la squadra dai guai e ora si festeggia la salvezza. Dopo 35 giornate, la squadra è al 12° posto ed è a +18 sullo Châteauroux, la prima delle pericolanti.


Il lavoro della Diacre è stato ottimo. Il CF63 fatto 46 punti: con tre gare da giocare, il club ha già un punto in più della passata stagione. E per il Clermont - squadra che ha avuto nelle sue fila Alessandrini, Benatia e Brahimi, ma non ha mai giocato in Ligue 1 - va bene così. Inoltre, sotto la Diacre, si sta valorizzando un giocatore come Idriss Saadi, che ha realizzato ben undici reti durante questo 2014-15. Peccato che la sua stagione sia finita per un infortunio al legamento crociato. E poi ci sarebbe un altro dettaglio da aggiungere.
Prima citavo il +18 sullo Châteauroux, che però è penultimo in classifica. In realtà, una retrocessione è stata decisa dalla giustizia sportiva, con il Nimes coinvolto nello scandalo scommesse. Tuttavia, anche senza questa discesa a tavolino, il Clermont sarebbe oggi matematicamente salvo. Il distacco sull'Ajaccio (terzultimo) è di 12 punti: in sostanza, la Diacre avrebbe salvato il club in anticipo in ogni caso. Tutto secondo i piani dell'allenatrice: «Non sono qui per perorare qualche causa, ma per raggiungere gli obiettivi che mi sono posta. Sono la prima donna ad allenare una squadra di Ligue 2, ma non voglio esser la prima a far retrocedere il Clermont».
Il futuro? Tutto da scrivere. Già a ottobre Michy si diceva molto soddisfatto della Diacre, figurarsi ora che il club è ampiamente in salvo. L'impressione è che l'avventura continuerà, anche perché al Clermont sono contenti. E nonostante alla Diacre non importi fare del suo lavoro una crociata in favore del femminismo, molte donne saranno contente di questo successo a tinte rosa nel mondo del calcio. E c'è anche qualche appassionato che la propone come manager dell'anno in Ligue 2, anche se i nomi di Jean-Marc Furlan e Thierry Laurey potrebbero avere qualcosa da ridire.
La storia di Corinne è un bellissimo segnale in vista della Coppa del Mondo femminile, che avrà luogo in Canada e inizierà il 6 giugno prossimo. La Francia ci arriva dopo il quarto posto dell'Olimpiade di Londra del 2012. E la Diacre rimpiange di non aver vinto nulla con i transalpini mentre giocava: «Come giocatrice o allenatrice, sono i trofei sono ciò che ti definiscono». A quarant'anni, esser la prima allenatrice di successo nel calcio ad aver ottenuto buoni risultati in un campionato come la Ligue 2 potrebbe averla ripagata di quelle mancanze. Un traguardo pazzesco. Anzi, incroyable.

Corinne Diacre, 40 anni, tecnico del Clermont: salvezza raggiunta.

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