10.6.15

2015 Copa América - Dimenticare (P.2)

Ci siamo: quattro anni dopo l'edizione argentina e il trionfo dell'Uruguay, torna la Copa América. Sarebbe dovuta toccare al Brasile (l'ennesimo evento tra Mondiale e Olimpiade), alla fine sarà il Cile a ospitare l'evento. L'obiettivo? Per molte, è quello di dimenticare il traumatico Mondiale di un anno fa. Oggi ci concentriamo sul girone C e sui pronostici!

L'Uruguay è campione uscente della competizione.

Girone C - Brasile, Perù, Colombia, Venezuela

Vincere e vinceremo: non ci può essere altro imperativo per il Brasile di Dunga. Dopo la tragedia dell'ultimo Mondiale (mai convincenti, le ultime due gare sono state un disastro), l'obiettivo è rifarsi. Peccato che i verde-oro siano inseriti nel girone più difficile di tutta la Copa América 2015. Il valore di alcuni giocatori e un pacchetto difensivo fantastico consentiranno a Dunga di esser tranquillo almeno fino alla fase a eliminazione diretta. Peccato per l'assenza di Diego Alves (infortunato), autore di una stagione straordinaria a Valencia. Due i dubbi. Primo: Neymar sarà in forma per la prima gara con tutti i trasferimenti aerei e il fuso orario? Secondo: era proprio necessario lasciar fuori Felipe Anderson, Leandro Damião e Luiz Adriano per Everton Ribeiro, Robinho e Diego Tardelli? Ai posteri l'ardua sentenza.

Il Perù è forse la nazionale che arriva nella forma peggiore a quest'appuntamento. L'assunzione di Ricardo Gareca come ct è un segno d'incoraggiamento, ma c'è una crisi tecnica di notevole rilievo. Basti pensare che ancora una volta bisognerà affidarsi all'esperienza di Claudio Pizarro, Jefferson Farfán e Pablo Guerrero. Difficile, se non impossibile ripetere il terzo posto del 2011. Più facile cercare il terzo posto in questo girone. La squadra è parecchio autoctona, visto che 13 dei 23 giocano nel campionato di casa.

Insieme alle tre teste di serie, forse è la squadra che può pensare a un grande successo. Il potenziale c'era già quattro anni fa, ma mancava l'esperienza e così la Colombia uscì miseramente ai quarti contro il Perù. Ora è tutto diverso. Certo, c'è lo stesso problema di 12 mesi fa: se Radamel Falcao all'epoca non era arruolabile, oggi è fuori forma dopo un pessimo anno al Manchester United. Tuttavia è nell'elenco di convocati del ct Pékerman, nonché capitano del contingente Cafetero. Squadra mostruosa dalla cintola in su, esce comunque rinforzata in difesa dai miglioramenti di David Ospina e Santiago Arias. Un peccato per l'esclusione di tre nomi, tutti infortunati: Balanta, Guarin e Quintero.

Sarà dura, non c'è dubbio. Quasi impossibile per il Venezuela l'impresa di bissare il quarto posto ottenuto nel 2011, il miglior piazzamento della Vinotinto nella sua storia in Copa América. Il compito del ct Noel Sanvicente sarà quello di passare il girone. La manifestazione cilena sarà una palestra in vista delle qualificazioni Mondiali, che inizieranno da settembre. Ancora una volta ci si aggrappa alle spalle di capitan Juan Arango e del cannoniere Salomón Rondón. Esclusi un po' a sorpresa sia Orozco che Aristigueta. La sorpresa però è in porta: convocato Wuilker Faríñez, classe '98 (!), che viene considerato l'erede di Ronny Vega in nazionale.

Neymar, 23 anni, capitanerà il Brasile di Carlos Dunga.

Mi ripeto che fare i pronostici è difficile, ma ci provo sempre. Perché ci affascina cercare di capire come sarà il nostro futuro. In questo caso, il futuro del calcio sudamericano, perché questa Copa América potrebbe sancire nuovamente il dominio delle due superpotenze o aprire nuovi scenari in vista di Russia 2018. Volendo tentare il solito giochino, ricordo la solita regola: in grassetto sono evidenziate le squadre che passerebbero il turno. I quarti potrebbero essere così articolati:

Cile-Venezuela | Messico-Colombia
Argentina-Ecuador | Brasile-Uruguay

Da un lato, il tabellone diventerebbe molto favorevole al Cile, più che intenzionato a giocare l'intera manifestazione nello stadio nazionale della capitale Santiago. Dall'altro, il quadro dei quarti proporrebbe una probabile finale anticipata. Queste le semifinali:

Cile-Colombia | Argentina-Brasile

La verità è questa: penso che chi gioca in casa sia sempre favorito. E non mi riferisco a livello di arbitri o favori, bensì a livello psicologico. Hai una spinta fuori dal comune. Certo, a volte un sostegno così forte può trasformarsi in pressione e finire per schiacciarti (qualcuno ha detto Brasile?), però nel caso del Cile non dovrebbe accadere. Se c'è una cosa in cui la squadra di Sampaoli mi sembra più forte, è la capacità di avere la testa fredda nei momenti decisivi. Tanto cuore, ma il controllo dei nervi c'è. Penso che una finale Cile-Argentina sarebbe interessante e concentrerebbe molti sguardi la sera del 4 luglio dalle parti di Santiago.

Una chiusa finale, una sorta di post-scriptum: questa Copa América sarà anche una vetrina per il Pallone d'Oro. Nessuno mi toglie dalla testa che l'assegnazione del gennaio 2016 si giocherà dentro queste mese di gare. Da una parte Messi, dall'altra Neymar.

Fallire ancora in Copa América sarebbe fatale alla Pulga, che ha già toppato due volte (quattro anni fa in maniera clamorosa). L'ex Santos ha giocato una sola manifestazione, ma nel 2011 anche lui ebbe qualche minima responsabilità nel fallimento della squadra di Menezes.

Un peccato che manchi Suárez, che forse quest'anno ha mancato la chance più grande per portarsi a casa l'alloro più ambito. Ora lo scontro finale: amici nel Barcellona, rivali in Sud America. E se la spuntasse la Roja?

Radamel Falcao, 29 anni, capitano e top-scorer della Colombia.

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