25.6.15

Captain Phil.

Le qualificazioni asiatiche al Mondiale 2018 hanno attirato molto interesse. Diverse le storie da raccontare: le imprese di Guam, le prime volte di Bhutan, il buon impatto di Timor Est. Ma se c'è una squadra che sta sorprendendo tutti per la crescita è quella delle Filippine, guidata da un capitano d'eccellenza come Philip James Placer Younghusband. O più semplicemente Phil.

Younghusband con la tuta del Chelsea: un decennio a Stamford Bridge.

Oggi eroe degli Azkals, il giovane Phil ha una storia particolare. Ne è passato di tempo da quando viveva ancora a Londra e vestiva la maglia del Chelsea: insieme al fratello James (un anno più grande), l'attaccante di Ashford ha fatto parte delle giovanili Blues per otto anni. Poi per tre stagioni ha gravitato in orbita prima squadra: capocannoniere con giovanili e riserve, in realtà non ha mai esordito con la compagine di José Mourinho. Da lì, un prestito all'Esjberg (andato male) e la fine del contratto.
A quel punto, la carriera di Younghusband sarebbe potuta andare in pezzi come quella di qualsiasi altro giovane lasciato da un grande club. Tuttavia, a supportare la crescita dell'attaccante ci ha pensato proprio il popolo filippino, di cui Phil è un simbolo: Younghusband ha esordito in nazionale a solo 18 anni. Tutto merito della segnalazione di un utente anonimo di Football Manager, che ha scoperto che i fratelli Younghusband erano selezionabili per le Filippine e l'ha segnalato alla federazione asiatica.
Phil è tornato in patria e sembrava destinato a fare qualcos'altro rispetto al calcio. Poi è arrivata l'offerta del San Beda FC per lui e il fratello James. Una proposta che gli ha dato l'opportunità di ricominciare con il calcio professionistico. Cinque mesi e l'approdo nell'estate del 2011 al Loyola Meralco Sparks, club di cui ormai è vice-capitano e giocatore-simbolo. Merito di quattro anni dal grande rendimento: non solo nel club, ma anche in nazionale.
Le Filippine hanno sorpreso in molti nelle qualificazioni al Mondiale 2018. Nonostante sia una delle federazioni da più tempo attive nel panorama asiatico (primo match nel 1913!), gli Azkals non hanno mai raggiunto la fase finale di una Coppa del Mondo. Lo stesso discorso vale anche per le Olimpiadi o per la Coppa d'Asia. Tuttavia, con il secondo posto nell'Afc Challenge del 2014, le Filippine hanno sfiorato la qualificazione, poi andata alla Palestina. Questo è il miglior piazzamento delle Filippine in un torneo internazionale.
È andata meglio nell'ultimo mese: due gare giocate contro Bahrain e Yemen, due vittorie. In queste Younghusband non ha segnato, ma ha fornito un assist ed è stato il solito riferimento per la squadra. Non è un caso che il ct Thomas Dooley (in carica dal febbraio 2014) gli abbia dato la fascia di capitano proprio per la sua esperienza e la sua leadership sui compagni. Ed è sempre lui a trascinare le persone allo stadio, anche con appelli sul suo profilo Instagram.



Nelle Filippine, Younghusband è famoso sopratutto per le sue relazioni e per la sua faccia da modello asiatico. I suoi flirt sono stati oggetto d'attenzione più delle sue giocate in campo, ma la verità è che l'ormai 27enne attaccante è troppo importante per la sua nazionale. Se il suo account Twitter conta un seguito di 811mila followers, il suo score con gli Azkals è di 72 presenze e 42 reti. In ogni caso, conta il collettivo: «Finché la squadra vince, non è importante quanti gol faccia».
In più, il dato positivo è che il calcio è in crescita nelle Filippine. A confermarlo ci ha pensato proprio il capitano della nazionale: «Il calcio è cambiato parecchio qui. Negli ultimi quattro anni, ci sono stati diversi investimenti che hanno fatto bene al gioco e siamo stati in grado di prendere alcuni grandi giocatori. La qualità della squadra è molto, molto alta». Un cambio di marcia che ha risentito positivamente anche sulla qualità della nazionale.
Basti guardare i risultati delle Filippine: prima vittoria nelle qualificazioni al Mondiale nel cammino verso il 2014, secondo posto nell'Afc Challenge Cup dell'anno scorso e terzo nell'edizione precedente del 2012. Ora si sogna anche la vittoria nell'AFF Championship dell'anno prossimo, torneo da giocare in casa. Le due vittorie contro Bahrain e Yemen sembrano una sorpresa, ma non lo sono. E ora si punta alla qualificazione diretta alla Coppa d'Asia 2019: con sei punti in due gare, non è un sogno impossibile. Nulla è impossibile con Captain Phil.

Phil Younghusband, 27 anni, capitano e stella delle Filippine.
(© Icko de Guzman)

4 commenti:

  1. I progressi si sono incominciati a vedere nella coppa del sud-est asiatico, dove se non erro è da tre edizioni che raggiunge le semifinali (dopo la prima delle ultime tre edizioni, ha ottenuto la wild card per la fase finale delle edizioni successive del torneo, a discapito del Myanmar).

    Insomma, ha raggiunto, come competitività, Thailandia, Indonesia, Singapore, Malaysia e Vietnam. Direi che fra le nazionali asiatiche è quella che ha scalato di più le gerarchie :)

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    1. Sì, hanno fatto dei grandi passi in avanti. Se li confermassero anche nei prossimi mesi, sarebbe incoraggiante ;)

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