10.5.12

Un diavolo di Cafetero.

L'ha fatto ancora una volta. Ancora in Europa League. Si è dimostrato il migliore numero 9 in circolazione e quel che sorprende è che ci riesce con una facilità disarmante: questo è Radamel Falcao.

Fino a due anni fa sconosciuto ai più, arrivato al Porto in punta di piedi, il colombiano si è imposto negli ultimi due anni come il fenomeno che tutti vorrebbero acquistare, ma che pochi possono permettersi. Basti pensare che l'Atletico Madrid l'ha preso per 45 milioni di euro dal Porto, grazie alle cessioni eccellenti di Aguero e DeGea in quel di Manchester. Mai soldi sono stati spesi meglio dalle parti del Vicente Calderon.

Certo, qualcuno potrebbe rammentarmi che Aguero e Forlan sono stati altri due grandi colpi, neanche troppo recenti, dei colchoneros: per carità, nessun dubbio a riguardo. Ma l'operazione Falcao è qualcosa di più grande. Che Aguero fosse talentuoso per avere 20 anni quando arrivò a Madrid, lo sapevano tutti; che Forlan fosse un grande campione, preso dal Villareal dopo 3 anni di grandi cose, era noto ai più. Ma per Falcao alcuni dubbi c'erano: le magie al Porto erano farina del suo sacco o il buon Villas-Boas ci aveva messo del suo, facendogli girare attorno tutta la squadra?

La risposta è arrivata ieri. Diamine, l'intera stagione è stata buona: Falcao è probabilmente la ragione per cui l'Atletico - al tempo in cui scrivo - è ancora in corso per l'ultimo posto buono per l'ingresso in Champions League dalla porta di servizio dei preliminari. Ma, nonostante i suoi gol, qualcuno a Madrid non aveva ancora capito perché spendere tutti quei soldi per il colombiano: ieri c'è stata una risposta che più chiara non si poteva dare.



Inutile dire che il ragazzo aveva ampiamente dimostrato già l'anno scorso quanto valeva: con il Porto, Falcao ha realizzato durante il 2010/2011 la bellezza di 38 gol in 42 presenze! 18 di questi (in 16 presenze) li aveva realizzati nell'Europa League, competizione che il Porto ha vinto l'anno scorso e di cui Falcao ha stabilito il record di marcature in una singola edizione. Ma molti, come detto prima, ritenevano l'exploit dovuto al grande sistema di gioco impostato da Villas-Boas.
Smentita secca quest'anno: 35 gol (finora) in 47 presenze, di cui 12 nell'Europa League che il colombiano ha rivinto ieri sera con la squadra di Madrid. Qualche cosa è in effetti cambiato.

Se l'anno scorso, Falcao sembrava il tipico numero 9, grande finalizzatore ma incapace di costruirsi da solo l'azione da gol, quest'anno la musica è cambiata: i due gol di ieri ed altri durante la stagione sembrano dimostrare che il colombiano sia cresciuto ulteriormente dal punto di vista tecnico. Tanto da farmi dire che, in questo momento, è il centravanti numero 1 al mondo: uno che fa queste cose non c'è in giro. E, nella mia giovane memoria, ricordo centravanti del genere solo in Fernando Torres (quello del Liverpool) e Ruud Van Nistelrooy. L'unica differenza rimasta tra questi due mostri e Falcao è che i primi due erano in grado di crearsi il gol anche da fuori dall'area di rigore, porzione di campo in cui il Cafetero deve ancora migliorare.

Ma c'è tempo. Radamel Falcao Garcìa Zarate è un gran giocatore e, personalmente, spero di vederlo ancora segnare gol del genere. La chiusura la dedico alla nazionale colombiana: cosa potranno mai combinare con un attacco con Falcao, James Rodriguez, Ibarbo, Muriel, Cuadrado e Jackson Martinez? Che possano dominare le qualificazioni sudamericane? Per ora, hanno fatto 4 punti in 3 partite. Inutile dire che mi aspetto di più.

Se hanno poi un diavolo di Cafetero, è lecito attendersi di più.



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