4.11.12

Non tutte le rane vanno in Europa.

"La rana non morde, perché non ha denti". Riprendendo un proverbio italiano, è quello che molti debbono aver pensato per lungo tempo del Levante Union Deportiva, piccola squadra situata a Valencia e che gioca attualmente nella prima divisione spagnola. La sua storia non racconta di grandi trofei, né di momenti da ricordare con particolare attenzione nella storia del calcio; eppure, nonostante questo, negli ultimi due anni il Levante si è fatto riconoscere anche in Spagna, andando così ad occupare un posto importante nell'attuale Liga. E se non è bastata la straordinaria (ed inaspettata) stagione 2011/2012, quest'anno le "rane" (simbolo del club) sembrano determinare a fare ancora meglio.


Juan Ignacio Martinez, 48 anni, tecnico e regista del miracolo Levante.

Nato nel 1909, il club è nato cronologicamente prima rispetto al più blasonato Valencia Futbol Club, fondato dieci anni più tardi; il suo nome prende spunto da una spiaggia presente a Valencia, la "Levante" di La Malvarrosa. Nel 1937, la squadra vince una versione non-ufficiale della Copa del Rey, chiamata "Copa de la Espana Libre", giocata solo in quella stagione. Ancora oggi, la Federazione spagnola non si è espressa se effettivamente questa vittoria possa essere considerata come un successo in Copa del Rey: misteri del calcio.
Comunque, due anni più tardi, avviene la fusione con un'altra società. Infatti, durante la guerra civile, il Levante ha visto distrutto il proprio campo, mentre il Gimnastico ha perso molti dei suoi giocatori; così, le due squadre si associano e si forma il "Levante Union Deportiva-Gimnastico", rinominato più semplicemente "Levante Union Deportiva" dagli inizi degli anni '40. 
Entrato nelle competizioni ufficiali dal 1941, il Levante gioca la sua prima stagione in Liga solo nel 1963; vi rimane due anni, prima di retrocedere dopo la sconfitta nei play-out contro il Malaga. Se c'è una cosa poi che caratterizza la storia del club di Valencia, sono le difficoltà economiche: infatti, la squadra ne soffre già dall'inizio degli anni '60 e non riesce ad uscirne nemmeno vendendo i migliori giocatori. I problemi finanziari diventeranno così grandi da costringere il club a vendere il vecchio stadio, il "Vallejo", e comprare nuovi terreni per costruire quello dove gioca attualmente, il "Ciudad de Valencia". 
Nonostante ciò, i travagli economici si ripresentano anche negli anni '80 e '90, quando il Levante si regala l'acquisto di Johan Cruijff nel 1981: l'olandese rimarrà solo sei mesi, ma non è da tutti poter dire di aver avuto uno come l'ex Ajax nella propria squadra. Dopo aver fatto l'ascensore tra Segunda, Segunda B e addirittura Tercera, il Levante si assesta finalmente nella seconda divisione spagnola dal 1999. Nel 2004, i rossoblu raggiungono la Liga spagnola per la seconda volta nella storia; dopo esser retrocessi alla fine di quella stagione, si ripetono nel 2006, stavolta rimanendovi per due anni. Purtroppo, l'ennesima crisi economica - con tanto di ritardo nei pagamenti degli stipendi - causò l'ammutinamento della squadra e la cessione di molti giocatori; il debito nei confronti dei giocatori era così ampio da essere stato stimato in 18 milioni di euro di stipendi arretrati. Il caso fu seguito con grossa attenzione in Spagna, tanto da causare diverse proteste da parte dei giocatori del Levante: per diversi secondi dall'inizio della partita con il Deportivo, i giocatori non si mossero, in segno di protesta. Il problema venne risolto alla fine del campionato, grazie ad un'amichevole tra il Levante ed una selezione di giocatori della Liga, il cui incasso venne utilizzato per pagare gli stipendi arretrati.
Risolti gli ennesimi guai finanziari, dopo aver rischiato addirittura il doppio salto all'indietro, le "rane" rimasero in Segunda Division per due stagioni. Nel 2010, la squadra viene nuovamente promossa in Liga e mantiene la categoria   nell'annata successiva. Fin qui non sembra che ci sia nulla di nuovo da raccontare: una squadra con difficoltà finanziarie che fa l'ascensore tra le varie divisioni del campionato nazionale. Non è poi una grande novità. L'unico legame particolare che si può registrare è quello che il Levante ha stretto negli ultimi anni con il nostro calcio: infatti, in quel di Valencia hanno giocato Damiano Tommasi, Marco Storari, Bruno Cirillo, Christian Rigano. Inoltre,  il Levante è stato anche allenato da un italiano, Gianni De Biasi, attuale C.T. dell'Albania.


18 Settembre 2011: Koné fulmina Casillas per l'1-0 sul Real Madrid.

Ma qualcosa di nuovo effettivamente è accaduto l'anno passato. Il Levante si presenta alla partenza della Liga con il solito obiettivo: salvarsi. La squadra non sembra entusiasmante e l'età-media è una delle più alte mai viste: 28,16 anni. Con la partenza di Felipe Caicedo per Mosca, rimane poco o niente da valorizzare; i nomi più noti sono quelli di Del Horno (ex Chelsea), Farinos (ex Inter) e di Arouna Koné, un gol (!) in 40 presenze e cinque anni di Siviglia. Mettiamoci che per il mercato vengono spesi 400mila euro e che la somma degli stipendi dei giocatori della squadra valenciana non supera il mega-compenso di Cristiano Ronaldo ed abbiamo un quadro più completo.
Tuttavia, la compagine di Juan Ignacio Martinez - tecnico reduce da buone stagioni in Segunda - mette la quarta e parte a razzo, vincendo addirittura contro il Real Madrid di Mourinho. La squadra vince sette partite consecutive e conquista il primo posto in solitaria, evento mai accaduto nella storia del Levante in Liga. Insomma, un mezzo trionfo, ma molti continuano a pensare che sia solo un fuoco di paglia, destinato a spegnersi con il procedere del campionato.
Eppure le "rane" non mollano e rimangono per tutto il torneo in zona Europa. Solo dopo 27 giornate escono dalla zona-Champions, lasciando spazio al Malaga, ma non rinunciano ad entrare almeno in Europa League. In quella che venne definita dai tifosi "la partita più importante della sua storia", il Levante batte 3-0 l'Athletic Bilbao, con doppietta di Ghezzal (sì, quello di Siena e Bari) e gol di Farinos. E' Europa League e nessuno ci avrebbe puntato 10 euro; eppure, è successo. Anzi, l'inesperienza priva i valenciani di un sogno più grande, dato che finiscono a tre punti dal Malaga, che conquista invece il posto per i preliminari di Champions League. Poco male: sarà la prima comparsa europea del Levante in una competizione continentale.
In una stagione - la migliora della centenaria storia del club della Comunidad Valenciana - si sono superati il record di punti, quello di vittorie consecutive, quello del maggior numero di gol da parte di un giocatore del Levante e quello del numero di stagioni consecutive in Liga. Ma non basta. Molti pensano che la storia finisca qui e che questa'annata straordinaria sia solo un caso, un miracolo costruito per un anno. Non è così: la squadra perde in estate Ghezzal, Farinos, Valdo, Xavi Torres e l'attaccante "da 17 gol", Arouna Koné, che va al Wigan. Ma il club si rinforza adeguatamente e in maniera parsimoniosa: su tutti arrivano Lell (ex Bayern), Pedro Rios dal Getafe, ma sopratutto Theofanis Gekas ed Obafemi Martins. Due attaccanti che già in questi primi mesi della nuova stagione stanno facendo la differenza in quel di Valencia.
La favola del "JIM team" non è finita. In Europa, la squadra è attualmente seconda nel girone L dell'Europa League, con buone chances di qualificazione ai sedicesimi di finale già nel prossimo turno; nella Liga, il Levante è sesto. Non solo: è una delle poche squadre ad aver bloccato la capolista Atletico Madrid e ha vinto il derby con il Valencia. Insomma, il futuro sembra luminoso come non mai dalle parti del "Ciudad de Valencia".. anche perché non tutte le rane vanno in Europa. E se questo non è un evento comune, beh, ci sono complimenti per questa favola fatta di organizzazione societaria e tecnica.


25 Ottobre 2012: un anno dopo, il Levante batte in Europa League il Twente.
Qui Miguel Herrero, 24 anni, e Juanlu, 32.

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