17.12.13

Quei ranking di cui ci frega poco (o no?).

Bene, bene: tre mesi di competizioni europee e l'Italia si ritrova clamorosamente con una situazione migliore in Europa League che in Champions. Mentre la Juve si mangia la qualificazione in quel di Istanbul ed il Napoli piange per l'incredibile eliminazione, Fiorentina e Lazio si sono qualificate agevolmente nella seconda competizione europea. Il Milan, invece, va avanti in Champions. Ma la domanda sorprendente è: dove sono i profeti del sorpasso di Portogallo e Francia all'Italia nel ranking UEFA per club?

Gianluigi Buffon, 35 anni: la sua Juve è uscita maldestramente dalla Champions.

Va bene esser negativi. E' comprensibile il trauma: si è passati in dieci anni dalle tre italiane su quattro semifinaliste nella Champions del 2003 al nulla delle ultime stagioni (se escludiamo il "triplete" dell'Inter e la semifinale della Fiorentina nella Coppa UEFA del 2008). Tuttavia, gli "euro-catastrofisti" profetizzavano scenari orrendi per le prossime annate. Italia superata da tutti: Portogallo, Francia, Russia e, perché no, pure Olanda ed Ucraina, se ce la fanno. Purtroppo per loro, non andrà così. Alla faccia delle previsioni azzeccate. O di quelle senza alcun criterio.
Il cammino italiano nelle coppe europee di quest'anno non è stato dei più gloriosi. Due sono le squadre su cui puntare il dito accusatorio, sebbene abbiano avuto esiti diversi: Lazio e Juventus. Lo so, qualcuno mi dirà che i capitolini si sono qualificati con un turno d'anticipo nel loro girone di Europa League. Verissimo, ma la Lazio non è stata certo brillante in coppa: in un girone da stravincere, la squadra di Petkovic è arrivata seconda, per altro non battendo mai il Trabzonspor, leader del gruppo. Non erano certo l'Apollon o il Legia Varsavia i colossi da superare. Discorso con esito diverso, ma stessa reprimenda per la Juventus. Non si può cercare un terzo scudetto consecutivo e pensare di non passare neanche il girone di Champions. Per altro, al sorteggio, pensai che il Galatasaray potesse essere un avversario duro per i bianconeri, visti i quarti di finale raggiunti dai turchi l'anno scorso. Che il Real non fosse materiale per la Juve d'adesso, lo si sapeva. Ma che Buffon e compagni non potessero battere neanche una volta tra andata e ritorno una squadra che vive di problemi, forse, non era preventivabile. Già con i sei gol presi alla prima di CL contro il Real a Istanbul, il Galatasaray aveva palesato delle difficoltà. Poi, dopo aver preso Mancini (l'uomo con uno dei record peggiori in Europa), pensavo che la Juve avesse la qualificazione in mano. Invece, tre pareggi ed appena una vittoria contro il Copenhagen non sono bastati. E c'è chi accusa la UEFA di aver fatto giocare i bianconeri sul campo impossibile di Istanbul. Chi addice queste scuse è da compatire: la Juve avrebbe potuto (e dovuto) chiudere prima il discorso qualificazione. Vincendo a Copenhangen o evitando di subire il 2-2 del Galatasaray a Torino al 93'.
Meglio è andata al Napoli: eliminato sì, ma con quale onore. Come riportava la UEFA qualche giorno fa su Twitter, i partenopei sono i primi ad essere eliminati con 12 punti fatti in un girone di CL. Un record. Gli scontri diretti e la differenza reti hanno escluso il club di De Laurentiis, che si è fatto onore. Certo, in trasferta si è palesata una certa mancanza d'esperienza: le partite all'Emirates e al Westfalen sono state approcciate malissimo. Quest'aspetto sarà da rivedere, se si vorrà arrivare fino in fondo all'Europa League, dove il Napoli adesso è tra le favorite. Al Milan è andata bene: la squadra di Allegri non è per nulla brillante, ma l'Ajax dei giovani è mancato d'esperienza e ha buttato via due match-point contro i rossoneri. All'andata, regalando il rigore del pari milanista al 94'; al ritorno, non sfruttando la superiorità numerica per 70'. E così Allegri ha potuto tirare un sospiro di sollievo. Sulla Fiorentina c'è poco da dire: è stata, insieme al Napoli, la migliore squadra italiana in Europa. Ha dominato il suo girone e lo ha fatto spesso con le seconde linee. A conferma della bontà di Montella come allenatore: il tecnico viola ha un futuro straordinario ad attenderlo.

Gonzalo Higuain, 26 anni: il suo Napoli esce a testa alta dalla Champions.

E ora ci saranno i sorteggi. Ma si può fare già un primo bilancio su ciò che il ranking italiano può dare quest'anno. Specie se si guarda agli avversari: ora l'Italia ha una seria chance di riprendersi quanto perso in Europa. Gli obiettivi? Germania ed Inghilterra. Meglio non guardare la Spagna, che perde un club in Champions ma li porta tutti avanti in Europa League. I club delle nazioni sopracitate hanno fatto fatica non tanto in Champions, dove i quattro club tedeschi ed inglesi sono andati avanti, ma in Europa League. Già, perché nella seconda competizione continentale, c'è stata una strage. Prendiamo la Germania, rappresentata all'inizio della rassegna da Eintracht Francoforte, Friburgo e Stoccarda. Quest'ultimo è uscito addirittura ai play-off, contro il poco glorioso Rijeka. Il Friburgo si è fatto eliminare dallo Slovan Liberec, mentre l'Eintracht è l'unica squadra ancora in gioco e ha beccato un sorteggio difficile (prima il Porto, poi eventualmente il Napoli). Tuttavia, con il campionato tremendo che stanno facendo, è possibile che la squadra di Veh non punti più sull'Europa. Andamento simile per i club d'Inghilterra: il Wigan, autore di un miracolo nella F.A. Cup dell'anno scorso, è stato buttato fuori dal Maribor. Lo Swansea, dopo un inizio brillante, è passato solo grazie all'impegno del Valencia, che ha fermato il Kuban. E ora attende il Napoli, avvelenato dopo l'eliminazione in Champions. Solo il Tottenham è decisamente andato bene: 18 punti in sei gare. E' la squadra favorita per la vittoria finale, nonostante la cacciata di Villas-Boas (notizia di oggi).
Gli "euro-catastrofisti", poi, temevano il sorpasso di Portogallo e Francia nel ranking. O perché no, l'avvicinamento della Russia. Beh, profezia sbagliata. I club transalpini hanno fatto la parte del "pollo" in Europa. L'Olympique Lione è uscito dal preliminare di Champions per poi concludere primo nel suo girone d'Europa League. L'Olympique Marsiglia è uscito con zero punti e tante ossa rotte dal girone del Napoli in CL. Nizza e St. Etienne non sono neanche arrivate ai gironi di Europa League, dove invece il Bordeaux si è classificato ultimo. Insomma, PSG a parte, la Francia non ha fatto stravedere. Così come il Portogallo, sempre bravi negli ultimi anni in questa competizione. Porto e Benfica out dalla Champions tenteranno di salvare il salvabile in Europa League. Anche perché il Pacos de Ferreira, il Vitoria Guimaraes e l'Estoril sono state eliminate nei gironi, per non parlare dello Sporting Braga, che non ci è neanche arrivato.
Se vogliamo, si possono citare anche i dati di Olanda e Russia. I club "arancioni" possono contare solo sull'Ajax e sull'AZ, mentre PSV, Vitesse, Utrecht e Feyenoord hanno anzitempo salutato la compagnia. Gli ex sovietici vedono l'avanzata di Zenit, Anzhi e Rubin Kazan, ma con quali prospettive? Insomma, c'è una grande occasione per i club italiani: quella di prendersi la rivincita. Non tanto in Champions, dove il Milan incontra l'Atletico in un incrocio (quasi) segnato. Piuttosto in Europa League, dopo Napoli, Juve e Fiorentina possono arrivare in fondo: peccato che queste due si scontreranno agli ottavi, se dovessero passare i sedicesimi. Così magari sarà la volta buona che quel ranking, di cui frega poco, venga migliorato. Oppure no?

Roberto Soldado, 28 anni: il Tottenham è l'insidia più grande dell'Europa League.

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