8.1.15

AFC Asian Cup 2015 special: Tokyo Attack (Parte II).

Domani parte la Coppa d'Asia e arriva la seconda parte dello speciale su questa competizione. L'Iran, vittima sacrificale del girone F nell'ultimo Mondiale, ha fatto un'ottima figura: prima il pareggio con la Nigeria, poi la tenace resistenza contro l'Argentina. In più ripartono dal ct Queiroz, trattenuto a furor di popolo. Il Giappone punta a confermarsi campione, nonostante l'addio a Zaccheroni e l'arrivo del controverso Aguirre. Pronti per i gironi C-D e il pronostico sulla Coppa d'Asia 2015?


Girone C - Iran, Emirati Arabi Uniti, QatarBahrain
 Gruppo interessante, ma anche qui due sono le favorite d'obbligo. L'Iran ha fatto un buon Mondiale e ha un gruppo solido alle spalle. Alcuni giocatori sono maturati e hanno fatto un salto avanti nel rendimento. Il portiere Haghighi sarà uno dei migliori della competizione e gioca addirittura nel campionato portoghese; capitan Nekounam è tornato all'Osasuna per provare a riconquistare la Liga, dove è arrivato anche l'attaccante Ansarifard. Ghoochannejhad si è tenuto in forma con un prestito di sei mesi all'Al-Kuwait, mentre Dejagah è andato a svernare in Qatar. C'è anche la stellina 19enne Azmoun, un presente al Rubin Kazan e un futuro promettente. Dietro di loro, la risorsa più importante: Carlos Queiroz, ct portoghese rimasto a furor di popolo nonostante manchino i soldi. Lui è forse il miglior tecnico della competizione.
 Dietro l'Iran, c'è una delle migliori squadre per spettacolo nell'Asia: le qualificazioni degli Emirati Arabi Uniti sono state un gran successo. Il tutto è dovuto innanzitutto alla scelta del tecnico: il ct Mahdi Ali ha una carriera di 27 anni tra campo e panchina con l'Al-Ahli, poi è passato a far parte dello staff tecnico della nazionale. Ha gestito tutte le rappresentative giovanili dall'U-16 all'U-23 olimpica: a Londra 2012 (esordio olimpico nel calcio), gli Emirati hanno fatto una buona figura anche contro l'Uruguay. Una volta finita la competizione, Ali è stato promosso a ct della nazionale maggiore. Nel 2013 è arrivata la vittoria anche nella Gulf Cup e nelle qualificazioni alla Coppa d'Asia la squadra ha dato spettacolo: 16 punti, +15 di differenza reti e primo posto davanti al più blasonato Uzbekistan. Ben 12 giocatori su 23 saranno forniti da Al-Ahli e Al-Ain. La stella - nonché capitano in assenza di Ismail Matar - sarà Omar Abdulrahman, un giocatore da osservare con attenzione per la sua classe (23 assist nel 2013-14).
 Il Qatar è arrivato ai quarti nell'ultima edizione casalinga della Coppa d'Asia, ma sarà difficile eguagliare lo stesso risultato. Nel girone di qualificazione ha incrociato il Bahrain, ma non ha avuto la meglio, giungendo secondo. Oggi il ct è Djamel Belmadi, algerino che ha ancora tanto da imparare. La stella - come per gli Emirati Arabi Uniti - è il numero 10 Khalfan Ibrahim: nonostante i suoi 26 anni, ha una carriera spesa con l'unica maglia dell'Al-Sadd. Giocatore asiatico del 2006, Ibrahim ha già 81 presenze e 22 gol con il Qatar.
 Il Bahrain è l'ultima squadra del girone, ma non è pronto a mollare così facilmente. Non è più la stessa compagine che arrivò a un passo dal Mondiale sudafricano, quando perse lo spareggio intercontinentale contro la Nuova Zelanda. Tuttavia, i Reds rimangono un cliente difficile, specie dopo le ultime amichevoli pre-torneo: la squadra allenata dal ct Marjan Eid arriva in un ottimo momento di forma. Il tecnico fa parte dello staff tecnico della nazionale dal 2007, ma è stato finora solo assistente e gestore ad interim della nazionale. L'occasione buona è arrivata un mese fa e lui finora non ha deluso.

Omar Abdulrahman, 23 anni, neo-capitano degli Emirati Arabi Uniti.

Girone D - Giappone, Giordania, Iraq, Palestina
 Dei quattro gironi della competizione, forse è quello più facile da pronosticare. Nonostante la sua forza, il Giappone esce da un Mondiale traumatico. La rassegna brasiliana doveva consacrare Zaccheroni e il suo team, ma in realtà è stata un'amara delusione. Il Giappone riparte con Aguirre come ct (anche se il caso scommesse con il Real Zaragoza pesa come un macigno...) e con un'intelaiatura simile a quella del Mondiale. Forse più 4-3-3 che 4-2-3-1, ma pochi sono i volti nuovi. Le colonne sono sempre le stesse: Hasebe, Honda, Endo, Kagawa, Nagatomo e Okazaki. Mancherà Uchida, infortunato: un'assenza pesante che Aguirre spera di non patire troppo.
 Diversa la situazione della Giordania, che invece si gode un periodo di crescita indiscusso. Già all'ultima Coppa d'Asia la performance era stata di buon livello, ma le qualificazioni al Mondiale brasiliano hanno certificato il miglioramento del calcio giordano. Si è arrivati persino allo spareggio contro l'Uruguay: dopo il 5-0 subito ad Amman, gli Al-Nashāmā hanno comunque strappato uno 0-0 a Montevideo. Ora contano sulla guida di Ray Wilkins - nuovo ct dallo scorso gennaio - per replicare i quarti di finale conquistati nelle due precedenti partecipazioni.
 L'Iraq invece ha dovuto fare tabula rasa dopo il 2013: squadra vecchia, ritiro di Younis Mahmoud e tanti risultati negativi. Via i tecnici stranieri, dentro i maestri autoctoni: se Shaker è stato colui che ha guidato questo gruppo alla fase finale, sarà Shenaishil ad allenarlo nella fase finale. Attenzione all'Iraq: ci sono sei ragazzi sono quelli che sono arrivati quarti nel Mondiale U-20 di due anni fa e l'età-media è molto bassa. Tra questi, c'è anche Ali Adnan. E in più lo storico capitano Younis è tornato (altro che ritiro!) ed è l'unico over-30 in squadra: possono passare il girone.
 Infine, la bellissima storia della Palestina: la vittoria nell'AFC Challenge Cup svoltasi nelle Maldive nel maggio scorso le permette di presenziare per la prima volta nella competizione continentale. Le amichevoli pre-torneo sono andate bene: sconfitta per 1-0 contro l'Uzbekistan e pareggio di prestigio a reti inviolate contro la Cina. Il gruppo è guidato ad interim dall'ex calciatore Saeb Jendeya, mentre la squadra si basa sopratutto su tre giocatori: il portiere e capitano Ramzi Saleh e la coppia di goleador Fahed Attal e Ashraf Nu'man. Il primo è recentemente tornato in nazionale, il secondo ha segnato il gol decisivo per la vittoria di maggio contro le Filippine. Nessuna pretesa di passaggio del turno per i Leoni di Canaan: l'importante è fare esperienza.

Keisuke Honda, 28 anni, MVP dell'ultima Coppa d'Asia.

A questo punto, le otto qualificate si scontreranno nei seguenti quarti di finale:

Australia-Uzbekistan | Arabia Saudita-Corea del Sud
Iran-Iraq | Giappone-Emirati Arabi Uniti

Sarebbero dei gran bei quarti. Specie le ultime due gare vedrebbero paradigmi calcistici diversi: la sfida tra Iran e Iraq vedrebbe l'organizzazione tattica del Team Melli contro la spregiudicatezza offensiva del nuovo Iraq. Il Giappone farebbe vedere il solito gioco fatto di tanto possesso e verticalizzazioni spettacolari contro una delle squadre che gioca meglio nel continente asiatico. In ogni caso, a quel punto l'esito di questi quarti di finali configurerebbe queste semifinali:

Australia-Iran | Arabia Saudita-Giappone

Nonostante le difficoltà che ogni tanto il Giappone soffre contro le squadre del Medio Oriente, credo che la finale sarebbe possibile per la compagine allenata da Aguirre. Diverso sarebbe il discorso per un'eventuale semifinale Iran-Australia: gli Aussies non sono più una squadra da palla lunga e pedalare, possono fare bene. L'Iran, come detto, ha in Queiroz il suo tesoro più grande. Diciamo che il mio pronostico si ferma qui, perché quella semifinale sarebbe troppo incerta da prevedere. Non posso che augurarvi una buona competizione: il mondo guarda l'Asia, cosa ci dirà la sedicesima edizione della competizione?

Carlos Queiroz, 61 anni, ct dell'Iran e forse miglior tecnico d'Asia.

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