17.5.13

San Roberto da Balaguer.

In questi giorni, numerose vicende hanno avuto risalto nel panorama del calcio inglese: l'addio di Sir Alex Ferguson a Manchester, così come ha salutato tutti Mancini, esonerato dal City; l'arrivo di Moyes sulla panchina dello United e la dipartita vincente di Benitez dal Chelsea; infine, le numerose polemiche per la presenza di Paolo Di Canio sulla panchina del Sunderland. Tuttavia, un fatto storico è avvenuto: il Wigan ha conquistato la sua prima F.A. Cup nella storia; eppure non si sta dando abbastanza risalto al lavoro di Roberto Martinez, tecnico dei "latics". Almeno fino a domani, poi si vedrà.

Martinez con la F.A. Cup appena vinta con il Wigan a Wembley.

Quello del F.A. Cup è stato più il trionfo della semplicità del Wigan sulle sterline del City o la vittoria di Martinez sulla presunzione di Mancini? Chissà. Intanto, il Wigan è retrocesso qualche giorno fa, perdendo sul campo dell'Arsenal, e forse questo ha ridimensionato l'impresa di Martinez: non fate quest'errore. Il vero miracolo firmato dal tecnico spagnolo è quello di aver evitato questo momento così a lungo. Nel panorama della Premier, il Wigan rappresenta quel che il Chievo significa nella Serie A: una squadra senza budget enormi che festeggia la salvezza ogni anno come fosse uno scudetto. Quest'anno la retrocessione tanto preannunciata è arrivata, ma in compenso c'è la prima F.A. Cup da mettere in bacheca.
Non male per Roberto Martinez, classe 1973, ex giocatore del Real Zaragoza e del Balaguer, prima che l'Inghilterra entri di prepotenza nella sua vita: infatti, nell'estate del 1995 firma proprio per il Wigan, già allora posseduto da Dave Whelan, a sua volta ex giocatore a cavallo tra gli anni '50 e '60. Il patron dei "latics" ha acquistato la squadra da appena sei mesi ed il suo obiettivo era portare il Wigan in Premier League, sebbene la compagine militasse allora in quarta divisione. Nella sua prima stagione inglese, Martinez fa molto bene e viene votato sia come miglior giocatore dell'anno del Wigan che nominato nella top-11 della stagione.
Lo spagnolo rimarrà lì per ben sei anni, in cui vince la quarta divisione nel 1997 ed il Football League Trophy nel 1999, sebbene non possa presenziare nella finale di quest'ultimo per un infortunio. Nel 2001, Martinez lascia Wigan a causa della fine del suo contratto; dopo una stagione e mezza tra Motherwell e Walsall - in cui gioca poco - lo spagnolo giunge in Galles. Ingaggiato dallo Swansea City, il mediano ritrova la sua brillantezza con gli "swans", dove vive il periodo più bello della sua carriera da giocatore: capitano dei bianchi di Galles, lo Swansea City evita la retrocessione dalla quarta divisione, viene poi promosso in League One nel 2005 e vince un altro Football League Trophy nel 2006. Il tutto prima di concludere la sua carriera al Chester City, sebbene vada fatta una precisazione: in realtà, lo spagnolo firma un contratto di due anni con i "seals", ma lo Swansea lo chiama per tornare in Galles nel febbraio del 2007. Tuttavia non come giocatore, ma come allenatore: Martinez accetta, ma il suo arrivo dopo la finestra invernale del mercato gli impedisce di essere registrato anche come giocatore. Quando lo spagnolo capisce che non può conciliare il campo con la figura del manager, appende gli scarpini al chiodo e si dedica full-time ai problemi degli "swans".
I tifosi sono contenti di riaverlo, visti i ricordi che il mediano ha lasciato in Galles, ma Martinez dimostra di saperci fare. Lo Swansea sfiora subito i play-off (mancandoli all'ultima giornata), sebbene il tecnico non abbia alcuna esperienza precedente in panchina; il tempo di ambientarsi e l'anno dopo porta la squadra in Championship, vincendo la League One con ben dieci punti di vantaggio sul Nottingham Forest. Nella stagione successiva, Martinez si migliora ulteriormente, trascinando lo Swansea all'ottavo posto in Championship. A quel punto, il tecnico dichiara di non andare via, a meno che «non sia forzato»: tuttavia, le offerte di Wigan e Celtic lo fanno traballare. Alla fine, i tre anni di contratto offerti dai primi, insieme alla possibilità di rimanere anche in caso di retrocessione dalla Premier, lo convincono, lasciandosi malissimo con i tifosi dello Swansea (che, da quel momento in poi, lo chiameranno "El Judas", "il giuda").

Martinez con il premio di "manager del mese", incassato nell'aprile 2012.

Così Martinez arriva a Wigan tra gli applausi della critica. Il suo 4-3-3, nonostante la partenza di Valencia per Manchester, porta i "latics" alla salvezza, ma c'è ancora chi non è convinto: 36 punti sono pochi. Inoltre, il Wigan ha subito diverse sconfitte pesanti: 5-0 in casa contro lo United, 9-1 sul campo del Tottenham (la più pesante nella storia del club) e l'8-0 preso a "Stamford Bridge" nell'ultima di campionato. Nell'annata 2010/2011, la squadra ottiene lo stesso posizionamento in classifica, ma con 42 punti; un buon percorso, tanto che l'Aston Villa gli offre la panchina. Tuttavia, Martinez rifiuta e firma un nuovo contratto con il Wigan.
Del resto, il vero capolavoro deve ancora arrivare. La prima parte dell'annata 2011/2012 è un calvario per il Wigan: otto sconfitte consecutive portano la squadra in fondo alla classifica e neanche Martinez sembra poter far nulla per cambiare l'andazzo. Gli appena 20 punti ottenuti in 26 giornate non schiodano i "latics" dalla zona retrocessione, finché qualcosa non cambia: un periodo magico tra marzo e aprile, fatto di vittorie contro Liverpool, Chelsea, Newcastle e Manchester United, lancia il Wigan verso la salvezza. Un risultato così grosso che Martinez viene premiato come "manager del mese" nell'aprile del 2012.
Infine, si arriva all'estate scorsa: le partenze di Moses, Diamé e Rodallega sono troppo importanti per esser digerite a cuor leggero. Anche il passaggio al 3-4-1-2 non è recepito immediatamente dalla squadra, che soffre ed è sempre sul filo della zona pericolo, dove entra a dicembre. Ne esce per un paio di giornate, ma non riesce a tirarsene completamente fuori. Ironia della sorte, è proprio una sconfitta casalinga contro lo Swansea - la sua ex squadra - a condannare virtualmente il Wigan alla retrocessione.
Intanto, i "latics" trovano un'altra maniera per svoltare la stagione: la F.A. Cup. L'avventura parte in gennaio, contro il Bournemouth, che però costringe il Wigan al "replay": da quel momento in poi, dopo aver vinto la ripetizione della gara, la squadra di Martinez non si ferma più. Maccasfield Town, Huddersfield Town, Everton e Millwall capitolano sotto i suoi colpi, fino ad arrivare alla finale di Wembley. Non c'era persona che avrebbe scommesso un euro sul Wigan: eppure, il colpo di testa di Ben Watson al 91' ha messo fine ad una partita che ha visto i "latics" meritare di vincere l'ambita coppa. E così Martinez ha incassato una grande soddisfazione, prima di subire la retrocessione matematica: emozioni miste, ma risultati straordinario, se si guarda l'intero quadriennio dell'allenatore con questa piccola società.
Nonostante qualcuno lo sottovaluti, il tecnico spagnolo è già stato accostato al Malaga, per sostituire il partente Pellegrini. Non solo: il patron del Wigan - Dave Whelan - ha affermato come il tecnico spagnolo sia destinato a succedere a David Moyes sulla panchina dell'Everton. I "toffees" potrebbero scegliere il miglior successore possibile, mentre i "latics" dovranno probabilmente salutare Martinez, che lascerà il Wigan direttamente qualificato ai gironi di Europa League. Per la prima volta nella sua storia, il club calcherà i campi continentali. E di questo, dovranno ringraziare quel tecnico sempre sottovalutato, che a forza di miracoli si è meritato un nome che ha un che di divino: San Roberto da Balaguer.

Roberto Martinez, 39 anni, saluta gli adulanti tifosi del Wigan.

1 commento:

  1. questi sono i miracoli del calcio il wigan che vince fa cup contro il city !!!

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