8.10.14

Dalla Carinzia con furore.

L'Austrian Football Bundesliga ha avuto un solo padrone negli ultimi anni: il Red Bull Salisburgo. La squadra della lattina più famosa al mondo ha vinto quattro delle ultime sei edizioni, spodestando le più famose compagini di Vienna e lo Sturm Graz. Tuttavia, in quest'inizio di 2014-15, un altro team si sta affacciando alla ribalta: dopo 11 giornate, l'AC Wolfsberger è il nuovo che avanza. Ventisette punti conquistati, testa del campionato e sogni per il resto della stagione.

Jacobo Ynclán, 30 anni, spagnolo dell'AC Wolfsberger leader in Austria.

Sono solo quattro i punti che separano i leader del campionato austriaco dai rivali del Red Bull Salisburgo, ma anche solo quest'ipotesi sarebbe stata impensabile all'inizio della stagione. E ora invece la squadra della Carinzia sogna un'annata da protagonista assoluta. Anche perché finora ha fatto tutto ciò che poteva: ha battuto lo Sturm Graz, il Rapid Vienna e gli stessi campioni uscenti. In più, è la difesa meno battuta del campionato. E' vero che la lega austriaca ha solo dieci squadre partecipanti, ma un risultato del genere è incredibile.
Un inizio particolare per l'Athletik Club Wolfsberger, che ha sede a Wolfsberg e che sul proprio scudo un lupo. In questo c'è molto in comune con il Wolfsburg, che invece gioca in Germania e ha alle spalle un colosso come la Wolkswagen. Quando si parla di gavetta, l'AC Wolfsberger l'ha fatta. Nato nel 1931, il club è stato promosso in seconda divisione 37 anni dopo la sua fondazione e ha militato lì per un paio di decenni. Salvo poi tornare in terza categoria negli anni '80: una spirale dalla quale il club della Carinzia non è sembrato in grado di uscire da solo.
Così nasce l'idea di una cooperazione tra l'AC Wolfsberger e i "cugini" del SK St. Andrä. Un caso unico di "comunismo calcistico": le due società condividono il management, l'approvazione dei bilanci, la scelta dei giocatori e la questione delle logistiche. Un esempio più unico che raro di come il calcio dovrebbe unire e non dividere, sebbene i due club siano sempre rimasti entità separate. E la mossa ha fatto decisamente bene all'ACW, che ha ripreso possesso della seconda categoria ed è poi stato promosso nella massima serie austriaca nel 2012. Per la prima volta, la Tipp 3 Bundesliga arriva anche alla Lavanttal-Arena (che può accogliere al massimo 8000 persone).
L'AC Wolfsberger ha poi sciolto la partnership e ora cammina da solo. Anzi, se la cava piuttosto bene. All'esordio in massima serie, l'ACW ha ottenuto un quinto posto, appena a un punto dallo Sturm Graz e dal piazzamento che sarebbe valso l'Europa League. Nel 2013-14, invece, il club si è salvato e ha condotto un tranquillo campionato di metà classifica. Quest'anno è arrivato il record: è il primo anno nella Bundesliga austriaca che una squadra della Carinzia assume la leadership della classifica. E chissà quando i ragazzi dell'AC Wolfsberger vorranno mollare la vetta...


In passato, la squadra ha ospitato come allenatore anche Nenad Bjelica, che aveva portato l'ACW alla promozione in prima divisione. Oggi è l'allenatore dello Spezia a tinte croate. Dopo l'intermezzo di Slobodan Grubor, a settembre 2013 è arrivato Dietmar Kühbauer. Il nuovo manager del club è un ex calciatore a buon livello: Kühbauer ha vestito le maglie di Wolfsburg, Real Sociedad e sopratutto Rapid Vienna. I tifosi biancoverdi lo idolatrano ancora oggi e addirittura lo hanno inserito nel team del centenario del club.
Non solo: Don Didi è stato anche un importante giocatore per l'ultima Austria competitiva, quella che è arrivata a giocarsi la fase finale del Mondiale 1998. Appesi gli scarpini al chiodo nel 2008, Kühbauer ha cominciato la carriera da allenatore con il FC Admira Mödling: prima la seconda squadra (che giocava nei dilettanti), poi l'approdo alla guida dei "grandi". Del resto, l'Admira altro non è che il club con la quale Kühbauer ha iniziato quando era giocatore. Con il FC Admira Mödling, Didi ha conquistato promozione in prima divisione e terzo posto l'anno successivo. Insomma, le doti di Kühbauer sono evidenti a chi osserva il panorama austriaco.
Dei segnali di buona qualità c'erano già stati quest'estate. In un'amichevole giocata a luglio, l'ACW ha fermato sul pari niente di meno che il Chelsea di José Mourinho. Certo, si parla di una gara giocata sotto ritmo e il 23 luglio, con la squadra-B dei Blues in campo, ma ciò non fa che rafforzare il primato del club nella Bundesliga austriaca. Non un caso, non uno scherzo della fortuna. In Carinzia è tutto pensato e pianificato.
E ora? Dopo le prime sei vittorie di fila e il trionfo contro i campioni uscenti del Red Bull Salisburgo, c'è euforia. Onestamente sognare il titolo sembra troppo. Il campionato dura 36 giornate, non 11. E sebbene l'ACW sia in testa, è difficile pensare che il Red Bull Salisburgo lasci la testa della classifica a lungo. Tuttavia, Kühbauer ha dimostrato di essere un tecnico capace ed è in grado di portare a casa i risultati. Dipende che nome hanno gli obiettivi del club: l'anno scorso si parlava di salvezza. Il titolo no, ma magari si può sognare l'Europa entrando nelle prime quattro. Magari anche grazie ai gol di Jacobo Ynclán, spagnolo ormai adattatosi al clima austriaco. L'attaccante è uno dei pochi che ha vissuto l'intera esplosione dell'ACW dal 2011 a oggi. E come molti tifosi, l'ex Atlético Madrid sogna di raggiungere qualcosa di importante a fine anno.

Dietmar Kühbauer, 43 anni: è lui il manager dei miracoli.

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