5.6.13

Nel ricordo del Moro.

Sono stato poco scaramantico: per me la promozione del Livorno era così sicura che questo pezzo era pronto già prima che iniziassero i play-off. Molti pensavano che i toscani sarebbero riusciti ad arrivare tra le prime due o, quanto meno, ad accumulare i dieci punti di vantaggio che servivano per evitare i play-off. Invece, i tifosi han dovuto soffrire più del previsto, trascinandosi fino all'appendice finale di questo campionato di Serie B. Tuttavia, alla fine, ce l'hanno fatta.

Paulinho, 27 anni, bomber del Livorno: 23 le sue marcature stagionali.

E chi l'avrebbe mai detto che l'epilogo sarebbe stato questo? Basta ricordare dov'era il Livorno un anno fa di questi tempi: era passato poco dalla morte di Piermario Morosini, classe 1986, morto il 14 aprile per un'infiammazione cardiaca in Pescara-Livorno. Una scomparsa che ha scioccato Livorno, affezionata al ragazzo nonostante fosse appena arrivato. E forse è bello pensare che quel dolore sia stata anche una sorta di scintilla per le prestazioni di quest'anno.
Già, perché gli amaranto non se la sono passata benissimo l'anno scorso neanche sul campo: il presidente Spinelli ha cambiato tre allenatori (Novellino, Madonna e Perotti) durante la stagione per ottenere un misero 17° posto, con la salvezza strappata all'ultima giornata (i granata giungono appena un punto sopra la zona play-out).
Molto è cambiato durante la scorsa estate. In panchina, è arrivato Davide Nicola: ex giocatore di Genoa e Ternana, il tecnico era reduce da due anni positivi in quel di Lumezzane (un sesto e un ottavo posto in Lega Pro Prima Divisione) e così Spinelli tenta la scommessa. Oltre a questo, cambia anche parte della squadra, con operazioni che rappresentano una svolta. 
Basti pensare a Emerson, il centrale difensivo: il brasiliano era stato prima compagno, poi giocatore di mister Nicola, che non si dimentica di lui. Dopo un'ottima annata alla Reggina, il Livorno lo acquista e il suo piede mancino è fondamentale per impostare l'azione dalla difesa. Gli arrivi di Gentsoglou a centrocampo e Fiorillo in porta (in prestito dalla Samp) consentono di rimpinguare la rosa dei "titolarissimi".
In più, Gemiti copre la fascia sinistra e si rivela un buon innesto per la  difesa. Quando poi c'è stato bisogno di una spintarella a gennaio, Spinelli ha portato anche Duncan a Livorno, seppur in prestito: le prestazioni del giovane di casa Inter sono state ottime, tanto da far sperare il patron labronico nella conferma del ragazzo per l'anno prossimo.
A questi, va aggiunto il gruppo storico: i vari Schiattarella, Bernardini, Dionisi, Paulinho, Siligardi e capitan Luci giocano insieme già da uno, se non due stagioni. Tutti nati tra il 1985 e il 1988, sono giocatori esperti per la B e rappresentano un gruppo unito. Un vantaggio non da poco, specie nella serie cadetta, dove le squadre vengono fatte e sfatte nel giro di 12-18 mesi. Invece, Spinelli ha formato un vero gruppo dopo la retrocessione del 2010, giunto a maturazione in questa stagione. Il "3-4 e fantasia" di Nicola, poi, ha fatto il resto.

La finale vinta contro l'Empoli di Maurizio Sarri.

Partito a fari spenti, il Livorno ha iniziato fortissimo e ha costituito la coppia di testa della serie cadetta con il Sassuolo, sin dalle prime giornate. Nonostante l'utilizzo del 4-3-3, i labronici sono rimasti davanti per molto tempo, senza però scalfire il primato dei neroverdi d'Emilia. 
La squadra di Nicola mette in fila 14 risultati utili consecutivi tra ottobre e febbraio, tanto che si parla già di promozione ipotecata da parte dei toscani; invece, tre sconfitte in quattro turni (contro Empoli, Modena e Crotone) rimettono tutto in discussione e il gruppo soffre la vicinanza del traguardo. Tanto che i granata mettono insieme solo nove punti in otto partite, che fanno seriamente vacillare la squadra di Nicola.
Quando la marcia riprende, la sconfitta a Novara e l'incredibile pari di Terni mettono fuori gioco il Livorno per la promozione diretta. Perché se il Sassuolo ha le stesse difficoltà, il Verona corre parecchio. Così, all'ultima giornata, c'è lo showdown: Verona-Empoli e Sassuolo-Livorno. I granata dovrebbero vincere per essere promossi direttamente, ma il gol di Missiroli al 95' porta gli emiliani in A e spedisce i labronici ai play-off.
Il Livorno è arrivato al finale di stagione in debito d'ossigeno. Lo si è visto anche nell'appendice finale di Serie B: per passare contro il Brescia (6° in stagione regolare), i toscani hanno strappato due pareggi e non sono sembrati al massimo della forma, visto che solo il migliore piazzamento ha permesso al Livorno di passare il turno. Risultato di 1-1 che si è ripetuto anche nella finale d'andata contro l'Empoli, prima che Paulinho decidesse il ritorno.
Proprio il brasiliano è stato probabilmente il migliore di quest'annata. Al di là dei 23 gol segnati in stagione, l'impressione è che si sia meritato l'occasione della vita in A: se sarà con la maglia del Livorno o con un'altra, questo è da vedere. Certo che l'ex Sorrento segna parecchio da almeno tre anni e la sua maturazione non è un caso. 
I labronici hanno una chance di confermarsi nella massima categoria l'anno prossimo: tuttavia, bisognerà evitare l'errore delle neo-promosse, che spesso cambiano il telaio vincente per nomi che poi non si rivelano adeguati alla nuova realtà. Invece, Spinelli dovrà cercare di tenere più pezzi possibile, perché il gruppo è il segreto dei granata: se questo si sfaldasse, salvarsi diventerebbe un'impresa molto difficile.
Intanto, a Livorno, si festeggia: non si è mancato di ricordare Morosini. Lo stesso patron labronico ha detto: «La dedica è per Piermario, ci ha guidati da lassù». Sarà banale, ma francamente l'ho pensato anch'io sin da quando il Livorno ha cominciato a macinare punti durante tutto questo campionato: è bello immaginarsela così. Una promozione nel ricordo del Moro: non male come chiusura di stagione.

Davide Nicola, 40 anni, tecnico dei labronici: ha fatto una grande stagione.

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