30.6.13

ROAD TO JAPAN: Masato Kudo

Benvenuti, amici miei, ad un'altra puntata di "Road To Japan", la rubrica che vi consente di scavare nel panorama giapponese per trovarvi i migliori talenti da vedere anche nel calcio europeo. Oggi parlerò di un ragazzo che ha fatto molta strada e non sta facendo che crescere da qualche anno a questa parte; quest'anno si è messo sulle spalle la numero 9 gialla dei Reysol e non sta deludendo le attese. Sto parlando di Masato Kudo, attaccante della squadra di Kashiwa.

SCHEDA
Nome e cognome: Masato Kudo (工藤 壮人)
Data di nascita: 6 maggio 1990 (23 anni)
Altezza: 1.77 m
Ruolo: Prima punta
Club: Kashiwa Reysol (2009-?)



STORIA
Figlio di Kashiwa, Kudo è cresciuto calcisticamente sotto l'ala protettiva dei Reysol. Nato a Tokyo nel maggio 1990, fin dalla tenera età cresce nel vivaio dei gialli di Giappone: U-12, U-15 e U-18, tutte con la maglia della squadra di Chiba. L'attaccante fa parte della "generazione d'oro" dei Kashiwa a livello giovanile: con lui, crescono Hiroki Sakai, Hiroshi Ibusuki, Kosuke Taketomi ed altri, tutti sotto la guida di Tatsuma Yoshida. Una valanga di talenti che porta l'U-18 dei Reysol alla finale del torneo giovanile del 2008, dove Kudo è capocannoniere e la rappresentativa perde solo contro i pari-età dell'F.C. Tokyo. Quella "golden generation" viene poi promossa in prima squadra, dove però li attende un periodo difficile.
Se Kudo è così apprezzato dalle parti dell'"Hitachi Stadium", è proprio perché c'è sempre stato. Fin dal lontano 2009, quando i Reysol assaporano il gusto amaro della retrocessione: l'attaccante esordisce proprio contro l'F.C. Tokyo che gli aveva tolto la vittoria nel torneo giovanile. In seconda divisione, lo spazio per Kudo aumenta, tanto da realizzare undici reti stagionali e diventare il talismano del Kashiwa: quando segna, la squadra vince il 90% delle partite. Una sorta di "mito di invicibilità", che continua anche nella stagione successiva, quando il Kashiwa vince il campionato da neo-promossa (mai successo in J-League): nonostante la titolarità di Junya Tanaka e l'alternanza con la leggenda Kitajima, Kudo si ritaglia comunque il suo spazio.
Il talismano del Reysol finalmente fa il salto l'anno successivo: 18 reti stagionali, ma sopratutto 51 partite in cinque diverse competizioni per Kudo, ormai un punto di riferimento per la squadra di Nelsinho Baptista. La punta realizza la prima punta e continua a portar fortuna al suo team, che continua a non perdere quando lui realizza una rete. Arriva anche la conquista della Coppa dell'Imperatore, vinta grazie ai suoi gol sia nei quarti che nelle semifinali. La stagione in corso non sta che confermando la forma di Kudo: ereditato il numero 9 di Hideaki Kitajima (una leggenda vivente dalle parti di Kashiwa), l'attaccante sta alzando la sua media-gol, sebbene abbia perso il suo status di talismano dopo 28 partite a segno.

CARATTERISTICHE TECNICHE
Kudo è una prima punta particolare, di quelle a cui non siamo abituati in Europa: il ragazzo ha avuto una maturazione simile a quella di Cavani, poiché prima giocava un po' più lontano dalla porta. Poi, invece, Nelsinho Baptista - tecnico dei Reysol - lo ha piazzato al ridosso dell'area di rigore, ma sopratutto lo ha sgravato un po' dai compiti difensivi, avendo molta fiducia in lui. I risultati si vedono: dal 2012, lo score a doppie cifre si è fatto più interessante, specie in questa stagione. Grande corridore, si sacrifica molto nella fase difensiva, pressando accuratamente i difensori avversari. Gli inserimenti in profondità, poi, ne aumentano la pericolosità vicino alla porta, insieme alla maggior cura nel tiro: nelle stagioni precedenti, sbagliava molte più occasioni. Ora, grazie alla maturità acquisita, è più freddo davanti al portiere.

STATISTICHE
2009 - Kashiwa Reysol: 5 presenze, 0 reti
2010 - Kashiwa Reysol: 29 presenze, 11 reti
2011 - Kashiwa Reysol: 33 presenze, 10 reti
2012 - Kashiwa Reysol: 51 presenze, 18 reti
2013 - Kashiwa Reysol (in corso): 24 presenze, 14 reti

NAZIONALE
Dopo qualche chiamata con l'U-16, Kudo ha fatto parte dell'U-23 che vinse gli Asian Games del 2010. Una generazione di talenti, ripristinata per l'U-23 che partecipò alle Olimpiadi di Londra della scorsa estate: stranamente, però, Kudò mancò nell'elenco stilato dal C.T. Sekizuka e gli venne preferito Sugimoto. Ora le porte della nazionale maggiore gli sono state aperte: è infatti risultato tra i convocati per le ultime partite del Giappone contro Bulgaria ed Australia. Non ha avuto modo di esordire, ma almeno ha respirato come è l'atmosfera nella "Nippon Daihyo". Con l'arrivo nel prossimo mese della EAFF Cup, è probabile che venga richiamato e testato sul serio.

LA SQUADRA PER LUI
Indubbiamente c'è carenza di attaccanti in grado di colpire in profondità come fa lui. Il fatto di esser diventato più freddo sotto porta e la giovane età (23 anni, mica un matusa) gli permettono di sognare l'Europa: già il Fortuna Dusseldorf lo visionò a gennaio, ma poi non se ne fece nulla. Certo, la Germania o anche l'Olanda - terra di fortune per Honda, Yoshida e Havenaar - potrebbe essere una buonissima soluzione per l'attaccante dei Reysol. Vedremo cosa accadrà: in Italia, farebbe comodissimo alla Samp, alla ricerca di una prima punta del genere, secondo i dettami dati dal suo tecnico, Delio Rossi.


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