9.11.13

L'anno buono.

E' un anno di sorprese. Non c'è dubbio che, guardando la classifica della Premier League, ti aspetteresti il solito duello tra le due squadre di Manchester, con José Mourinho a dare fastidio con il suo Chelsea. Invece, il panorama è ben altro: il Liverpool ritrovato, la conferma dell'Everton dei pochi soldi e Villas-Boas che riprova a vincere qualcosa. C'è sopratutto una novità: l'Arsenal è in testa. Non solo: la vittoria di martedì sul campo del Borussia Dortmund vice-campione d'Europa dice che i londinesi hanno forse ritrovato la competitività che mancava da un po' di tempo.

Mesut Özil, 25 anni: il suo arrivo ha cambiato il gioco dell'Arsenal.

Intendiamoci: non è che all'improvviso l'Arsenal fosse diventato scarso. Del resto, 15 qualificazioni consecutive alla Champions League non giungono per caso. Tuttavia, era sembrato che i "Gunners" fossero ormai sul viale del tramonto: solo cessioni, guai per i rinnovi contrattuali e tante magagne per il buon Arsène Wenger, che sembrava anche sul punto di andarsene nella scorsa primavera. E' dal 2005 che non si vede un trofeo sulla bacheca del club e la sconfitta di due anni fa nella finale di League Cup contro il Birmingham è ancora nella mente di molti. Quest'estate, l'Arsenal avrebbe potuto spendere molti soldi sul mercato: si parlava addirittura di "tesoretto" da spendere, visto che il club aveva concluso il pagamento della costruzione dello stadio in cui adesso si giocano le partite interne dell'Arsenal. Un'intera estate a flirtare con una marea di nomi: tra i più clamorosi, c'erano quelli di Gonzalo Higuain e Luis Suarez. Poi anche David Villa, il giovane Bernard, Fellaini, ma anche Jovetic. Niente da fare: ce ne fosse stato uno dei sopracitati che fosse arrivato all'Arsenal durante l'ultima estate. Così, dopo tanta rincorsa, alla fine i "Gunners" hanno stra-pagato (nonostante un grande rendimento in campo) Mesut Özil all'ultimo giorno di mercato, versando ben 45 milioni di euro nelle casse del Real Madrid. Per il resto, è tornato Mathieu Flamini ed è arrivato il giovane bomber francese Yaya Sanogo.
E pensare che la stagione, per come era partita, sembrava rispecchiare le difficoltà avute in sede di mercato. L'1-3 subito dall'Aston Villa all'"Emirates" nella prima di campionato ha fatto sì che Wenger si beccasse immediatamente i fischi dei suoi tifosi. Ora, quei fischi sembrano lontani ricordi: la squadra ha saputo mettere insieme una striscia di ben nove risultati consecutivi in campionato. Otto vittorie ed un pareggio che fanno 25 punti pesantissimi in questo momento, con i quali l'Arsenal si colloca in testa alla Premier League. Oltretutto, in questo bottino vanno incluse le importanti vittorie casalinghe contro Tottenham e Liverpool. Due rivali per il titolo, già battute in maniera abbastanza convincente; un altro test è in arrivo domenica, quando i "Gunners" affronteranno il Manchester United di David Moyes. Intanto, i tifosi possono godersi una macchina perfetta anche in Europa: partita dal preliminare, la squadra di Wenger ha letteralmente affossato il Fenerbahce. Nel girone più complicato dell'intera Champions, l'Arsenal sta spadroneggiando: sconfitta a parte contro il BVB in casa, i londinesi hanno vinto e convinto. Hanno strappato la vittoria a Marsiglia, hanno schiacciato il Napoli all'"Emirates" e martedì sono andati anche a vincere in casa dei vice-campioni d'Europa uscenti. Tanto per impreziosire l'impresa, vi lascio un dato: è la prima volta che un club inglese riesce ad uscire con una vittoria dal temuto "Westfalen". Mica male per Arsène, che sembrava finito e invece ora ha una squadra con le "palle d'acciaio" sul campo: Giroud segna, i ragazzi di Wenger giocano un mezzo "tiki-taka" e persino Rosicky sembra essersi ripreso dai perenni acciacchi. Sono tutti piccoli segnali che fanno una stagione straordinaria.

Uno striscione ironico dei tifosi dell'Arsenal con tutti gli acquisti mancati dell'estate.

Ci sono due giocatori simbolo di questa rinascita del club londinese. Due storie diverse, magari due ruoli simili, ma entrambi dannatamente importanti per la crescita del club inglese. Il primo è sicuramente Mesut Özil: il tedesco è arrivato negli ultimi sgoccioli del calciomercato estivo per una cifra altissima. Qualcuno ha parlato di rapina a mano armata, forse dimenticandosi di quanto il tedesco sia silenzioso, ma fondamentale in questa squadra. Del resto, Mesut non è mai stato uno che faceva spettacolo. I suoi 17 assist nell'ultima Liga sono un biglietto da visita già abbastanza importante. Da Brema a Madrid, è sempre passato sotto silenzio, perché non ha la fama di Messi, l'indole da star di CR7 o la pazzia calcistica di Ribery. Özil, punto di riferimento nel Real di Mourinho, rischiava di rimanere in panca quest'anno: l'arrivo di Isco l'aveva già oscurato parzialmente nei pochi mesi condivisi a Madrid con l'ex talento del Malaga. Così, una volta arrivata la chiamata dell'Arsenal, il tedesco ha detto sì e ha trasformato la squadra di Wenger in una macchina da guerra. Alla faccia dei 45 milioni di euro spesi: difficile che il suo C.T. non si ricordi di lui verso giugno, magari per un viaggio in Brasile. Anche perché Özil è stato il top-scorer della Germania nelle qualificazioni al Mondiale del prossimo giugno: è troppo importante per la "Nationalmannschaft".
Il secondo è Aaron Ramsey, che sta riuscendo a fare meglio addirittura dello stesso Özil. Qualcuno dirà che è sorpreso dal rendimento del gallese durante questa stagione: la verità è che il centrocampista è finalmente maturato. C'è chi lo prendeva nei giochi manageriali perché in grado di fare il salto di qualità; poi vedevi la realtà e ti veniva qualche dubbio, anche a causa di troppi infortuni, per altro gravi. Inoltre, il gallese si portava dietro la nomea di "gatto nero": segnava lui e moriva qualcuno di famoso. Ora, a forza di realizzare gol (siamo a undici reti stagionali! E siamo solo a novembre...), il centrocampista si è portato a casa il premio come miglior giocatore della Premier del mese di settembre. Inoltre, Ramsey è il preferito tra i fans negli ultimi tre mesi e ha vinto questo premio già cinque volte durante quest'anno solare. Il giusto riconsocimento ad un ragazzo che era un predestinato e che non riusciva, per un motivo o un altro, a sfondare definitivamente. L'Arsenal lo prese che non era ancora maggiorenne e con poche presenze nella Championship: ora è un vero "gunner", pronto a dare il massimo per il suo club. E chissà che non lo rivedremo ai prossimi Europei: tra lui, Bale e l'allargamento della competizione a 24 squadre, forse il Galles ce la potrebbe fare. Intanto, l'Arsenal si gode il suo momento magico. E chissà che non sia l'anno buono per tornare a vincere.

Aaron Ramsey, 22 anni: è arrivato finalmente il suo anno di consacrazione.

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